Calolzio: coppia di senzatetto molesti bivacca in biblioteca. «Sono residenti a Dervio, serve una soluzione»

«O qualcuno interviene oppure lo faremo noi con decisioni drastiche, mandandoli via». Suona come un ultimatum ma è più un appello quello che il sindaco di Calolziocorte Marco Ghezzi rivolge a tutte le istituzioni. L’invito è quello di trovare al più presto una sistemazione per la coppia di quarantenni, un uomo, una donna e un paio di cagnolini, che da alcuni mesi bivaccano notte e giorno davanti alla casa delle associazioni, lungo la ex 639. I due vivono e dormono nel sottoscala della struttura dove si trova anche la biblioteca e hanno sede alcune associazioni.

Una permanenza che va avanti ininterrottamente da quest’estate e che sta provocando malumori e problemi. «Abbiamo numerose lamentele sia da parte della casa delle associazioni sia da chi passa di lì e viene fermato in modo brusco dall’uomo - riferisce il primo cittadino. Inoltre, ci sono anche quelli che ci chiedono di intervenire, aiutarli, fare qualcosa, dare loro una mano». Negli scorsi mesi, per cercare di individuare una soluzione, l’amministrazione ha fatto il possibile, aiutando i due senzatetto con pasti caldi e anche nella cura e igiene personale.

Tuttavia, non si può andare oltre perché la competenza è del Comune di Dervio, dove i due risultano residenti. «Una quindicina di giorni fa - ricorda il primo cittadino - abbiamo contattato il sindaco di Dervio, Stefano Cassinelli. Si era impegnato a convocare l’ambito di Bellano per cercare di trovare una struttura che li accogliesse. Ad oggi, non ho visto ancora nulla». Intanto, le settimane passano. E prima o poi arriverà anche il freddo e l’inverno. Per questo, Ghezzi ha deciso di rompere gli indugi e di chiedere di trovare una soluzione che a lui non compete. «O al più presto qualcuno trova una soluzione o saremo noi ad essere costretti a prendere provvedimenti e intervenire e mandarli via nei modi più opportuni, non potendo assisterli». La coppia vorrebbe che il Comune di Calolziocorte gli mettesse a disposizione una casa. «Quando li ho ricevuti - racconta il sindaco - ho spiegato loro che non è possibile e che se anche lo fosse, prima di loro ci sono molti altri in lista d’attesa».

Anche a Dervio, dove risultano essere residenti, non sanno che pesci pigliare. «Le istituzioni pubbliche possono arrivare fino ad un certo punto - osserva Stefano Cassinelli. - Oltre non si può andare. La comunità montana sta lavorando per costruire un progetto per la donna, in modo da recuperarla. Tuttavia, lei non vuole staccarsi dall’uomo. Comprendo la frustrazione del collega di Calolziocorte ma davvero anche noi non sappiamo come intervenire. È vero che risultano residenti a Dervio ma solo perché hanno abitato qui in paese qualche anno. Nel momento in cui non pagavano l’affitto, sono stati sfrattati dal proprietario di casa». Come a dire che sono tanto derviesi quanto calolziesi. Ma quando il freddo arriverà, l’indifferenza non sarà più un’opzione.

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