Calolzio: il Comune rinuncia ad ampliare il Nido. «C’è poco spazio»

L’amministrazione comunale rinuncia ai 720 mila euro messi a disposizione dallo Stato, attraverso fondi del Pnrr, per aumentare la capacità ricettiva dell’asilo nido comunale. L’amministrazione della Valle San Martino avrebbe potuto ricevere l’importante finanziamento a fondo perduto se avesse a patto di intervenire per potenziare la struttura attualmente esistente così da potere accogliere ulteriori 30 bambini.

Ghezzi e la sua amministrazione hanno però detto no. I motivi sono presto detti. E fanno seguito ai dubbi che già un mese fa lo stesso primo cittadino, saputo di questa possibilità, aveva manifestato apertamente, lasciando presagire quella che sarebbe stata la decisione assunta di lì a poco. In via padri Serviti, dove c’è la struttura gestita da Sineresi, che accoglie una sessantina di bambini , «non c’è sufficiente spazio per potere procedere a un ampliamento. Di conseguenza, se volessimo quei fondi, dovremmo realizzare una struttura completamente nuova. Al netto del fatto che dovremmo trovare un’area adeguata ad accoglierla, sicuramente i 720 mila euro dei fondi del Pnrr non sarebbero sufficienti a coprire tutti i costi». Ghezzi ammette dice quanti altri soldi servirebbero. Si limita a comunicare la rinuncia al finanziamento da parte della sua amministrazione. «Oltre ai soldi aggiuntivi per realizzare la nuova struttura - fa notare - bisognerebbe tenere conto anche dei futuri costi di gestione. Gli attuali 59 utenti che frequentano l’asilo causano al Comune un disavanzo di circa 100 mila euro all’anno. Se il loro numero dovesse aumentare, significa che aumenterebbe il disavanzo». Considerato che si parla di passare da 60 a 90 utenti, i costi aggiuntivi per il Comune potrebbero essere nell’ordine dei 50 mila euro.

La decisione di rinunciare al finanziamento è stata appoggiata anche dall’assessore Aldo Valsecchi, titolare dell’istruzione. «Oggi - osserva - gli asili sono saturi perché c’è la misura regionale dei “nidi gratis”. Che cosa succederà, però, nel momento in cui, magari, in futuro, non dovesse più essere confermata? Oggi siamo saturi. Tutti i posti sono occupati. Tuttavia, è evidente che i 720 mila euro non sono sufficienti e che trovare un’area adeguata e costruire una struttura nuova comporterebbe ben altri costi». Diego Colosimo, capogruppo di Cambia Calolzio, aveva giudicato la possibilità offerta all’amministrazione comunale una «opportunità da non farsi scappare». Aveva anche chiesto «un confronto pubblico» e una discussione nelle apposite commissioni consigliari». Era pure arrivato a suggerire di «investire questo importante contributo nel recupero di un edificio scolastico a Foppenico o Sala». Gli amministratori hanno tuttavia ignorato le sue richieste e annunciato che non se ne farà nulla.

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