Calolzio: chiusi bar e hotel al Lavello

Chiusi anzitempo bar e hotel del Lavello. Già da qualche giorno, in anticipo sull’ordinanza di sfratto esecutivo che sarebbe scaduta il 31 ottobre, sia il bar Locanda di Leonardo sia l’hotel hanno chiuso i battenti.

Dalla metà della scorsa settimana, l’imprenditore Gianni Preziosa ha deciso di andarsene e di riconsegnare le chiavi alla Fondazione Monastero del Lavello, con cui aveva sottoscritto un paio di anni fa il contratto di locazione. Che dovesse andare a finire così lo si era capito da mesi. Ad aprile si era saputo che per morosità nel pagamento dell’affitto, la Fondazione aveva richiesto un’ingiunzione di pagamento. A tale ingiunzione, l’imprenditore aveva risposto proponendo un piano di rientro graduale. Aveva precisato di non avere potuto onorare le scadenze perché aveva affrontato spese non previste per la sistemazione dell’hotel. La proposta tuttavia non era accettata dalla Fondazione. Nel frattempo, il debito, pare oltre i 50 mila euro, era cresciuto. La faccenda si era infine fatta ancora più complicata con la decisione di un giudice di un tribunale di Lecco di intimare lo sfratto esecutivo, con data ultima il 31 ottobre.

Un paio di settimane fa, interpellato, Preziosa sembrava volere opporsi in qualche modo. «Non possono pensare che io me ne vada lasciando dentro tutto quello che ci ho messo», aveva dichiarato. Invece, qualche giorno fa, la porta del bar è rimasta chiusa e le stanze dell’hotel vuote. Contemporaneamente, risulta chiuso anche il ristorante Lavello, che l’imprenditore aveva rilevato mesi fa e riaperto a luglio. In questo caso, tuttavia, pare si tratti di uno stop di pochi giorni. Sulla porta di ingresso si legge che sono in corso interventi di ristrutturazione. Chiamando, affermando che la riapertura avverrà nel giro di pochi giorni. Di certo, quanto accaduto avrà conseguenze disastrose. La riapertura del bar aveva riportato vita sul lungofiume, molto frequentato tutta la settimana, in particolare nelle giornate di martedì, quando si svolge il mercato. Le cose erano ulteriormente migliorare con l’avvio della attività ricettiva dell’hotel e quindi con l’apertura di un nuovo ristorante. Le due chiusure di bar e hotel, invece, sono un drastico passo indietro. Domenica, erano numerose le persone che, dopo una passeggiata sul lungofiume, arrivati all’altezza del monastero per un caffé o un cappuccino, restavano sbigottiti davanti al locale serrato.

«È un peccato - ammette con dispiacere Alessandra Hofmann. - Con il presidente della fondazione del monastero del Lavello Roberto Monteleone stiamo lavorando per arrivare a predisporre quanto prima un nuovo bando di gara per l’assegnazione dei locali. Occorre trovare un imprenditore che sappia sfruttare al meglio il luogo e la posizione. Penso che il bando uscirà per la fine dell’anno. L’obiettivo è di arrivare a un’assegnazione per l’inizio del 2025 e cominciare così bene l’anno nuovo».

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