Cronaca / Circondario
Domenica 03 Settembre 2017
«Auto in coda con i nuovi semafori?
Bisognava fare un periodo di prova»
La minoranza accusa la giunta di avere cambiato la viabilità senza verifiche
«Evidente che i 18 secondi del passaggio pedonale non possono causare le colonne dei veicoli»
«La riorganizzazione dei semafori è una furbata politica: questa è la causa dei pesanti disagi».
L’opposizione in Consiglio a Valmadrera punta il dito contro l’amministrazione. «Poiché la richiesta di salvaguardare i pedoni rivedendo l’incrocio di via Roma fu nostra – ricorda la consigliera Mariangela Maroni Vescovi – l’amministrazione sta attuandola controvoglia, nel modo peggiore; non poteva assumersi la responsabilità di un altro morto, così ha sostituito i semafori in modo tale da dimostrare che la nostra idea fa schifo; persino sulla vita delle persone si fanno i calcoli elettorali: guai a dimostrare che un’iniziativa dell’opposizione funziona. La verità, tuttavia - afferma la Vescovi - è che l’obiettivo del nostro suggerimento era la sicurezza dei pedoni, dopo la morte due persone su quell’incrocio. Secondo quanto abbiamo potuto ricostruire - spiega la Vescovi - sia l’anziano, sia la macchina passarono col verde e questo era il nodo. Quindi la nostra idea, tuttora valida, era di riservare ai pedoni un momento di verde, col traffico fermo su tutto il quadrivio; non è ciò che è stato fatto. L’amministrazione ha messo in campo una faraonica revisione, coinvolgendo senza motivo anche le svolte che, invece (una volta riorganizzato il verde per i pedoni) avrebbero potuto continuare ad avvenire “a vista”. Oggi, al contrario, su via XXV Aprile (dove la corsia per la svolta è lunga pochi metri) quando scatta il rosso per chi dovrebbe girare, viene bloccato il passaggio anche dei mezzi diretti verso Paré, nonostante abbiano il verde».
Continua Mariangela Maroni Vescovi: «È palese che i 18 secondi di attraversamento pedonale non possono essere la causa delle code lamentare dagli automobilisti negli ultimi giorni. Altre trovate, come i sensori, sono stati disattivati dopo pochi giorni: intanto, sui pali continuano a spiccare minuscoli foglietti, inzuppati di pioggia, per avvertire gli automobilisti di non superare la linea bianca d’arresto. Dunque – conclude la Vescovi – l’incrocio è stato riorganizzato a un anno dalla nostra proposta, senza nemmeno premunirsi della segnaletica e senza testare la strumentazione, per giunta, nel periodo in cui anche la polizia locale è andata in ferie. Se l’amministrazione ci avesse tenuto a fare il bene dei cittadini, avrebbe installato i semafori e piazzato i vigili per tutto il primo periodo, a monitorare i flussi fino alla taratura esatta. Ha lasciato a se stesso un impianto in sé valido, facendone un boomerang contro di noi, ma a spese della cittadinanza».
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