Cronaca / Circondario
Venerdì 29 Marzo 2019
Aumentare i rifiuti trattati ad Annone?
«Non ci sarà mai il nostro assenso»
Il casoIl sindaco deciso: «No all’impianto per il biogas se si sale a 36mila tonnellate annue»
E l’opposizione punta il dito contro il teleriscaldamento: «Assurde le gare al massimo ribasso»
No all’impianto da 36mila tonnellate per produrre biogas dal centro di compostaggio provinciale, ospitato ad Annone in località Tassera: il sindaco, Patrizio Sidoti, ha reso noto che «non avrà mai il nostro assenso, finché prevede l’incremento dei rifiuti trattati, dalle attuali 28mila tonnellate l’anno, a 36mila. Nonostante gli impregni presi nell’assemblea della società pubblica Silea – che gestisce il compostaggio, oltre al forno di Valmadrera – di non aumentare il quantitativo, la valutazione d’impatto ambientale che ci è pervenuta parla di 36mila tonnellate. Senza la nostra approvazione alla Vas – sostiene Sidoti – noi crediamo che il progetto non potrà andare avanti, a meno che Silea voglia ricorrere a qualche decreto di autorità superiori che, però – preannuncia il sindaco – riteniamo di poter impugnare».
Gli impianti sul mercato
Sidoti, dunque, alza la barricata; in passato, proprio il suo assenso alla costruzione del centro di compostaggio in paese provocò una sollevazione popolare, con la nascita di un comitato e manifestazioni anche davanti alla sede della Provincia. «Era nei patti – ricorda il sindaco ora – che il tetto fosse 28mila». Ma opporsi non è così semplice, visto che il compostaggio puzza e l’odore investe i paesi vicini, anzitutto Suello e Civate; l’impianto per ricavare il biogas dalla decomposizione dei rifiuti verdi e dagli scarti di cucina risolverebbe il problema e già l’amministrazione di Suello si è detta favorevole, sostenendo che «non si tratta di voler aumentare il quantitativo di rifiuti trattati, ma della disponibilità sul mercato di impianti modulari, da 36mila, o 72mila tonnellate, non frazionabili».
Energia rinnovabile
Il biogas è tra i prodotti del compostaggio e, di per sé, tra i responsabili dell’effetto serra, ma può presentare un volto amico: se i rifiuti organici subiscono un processo di biodigestione anaerobica - cioè, il rifiuto organico, triturato e vagliato, viene rielaborato da specifici microrganismi – il gas prodotto è costituito da metano e anidride carbonica e, dopo la purificazione, presenta una percentuale di metano superiore al 95%, e viene ritenuto una fonte di energia rinnovabile. Annone rischia di ritrovarsi solo nella propria battaglia e, per giunta, diviso: se, infatti, sul compostaggio c’è una convergenza trasversale, non piace inve né all’ex capogruppo di maggioranza, Marco Longoni, né all’opposizione di Tiziano Corti l’orientamento favorevole del sindaco sul teleriscaldamento – l’altro cospicuo investimento di Silea, di 12 milioni di euro solo sulla turbina – ma neppure il suo no alla tariffazione puntuale della raccolta differenziata. «È assurdo – per Longoni – che Silea ricerchi un partner per il teleriscaldamento, con una gara al massimo ribasso: se fosse vero che pagherà tutto lui, non ci sarebbe questo tetto di spesa, che frena drasticamente la progettazione di soluzioni davvero innovative; peraltro, se davvero il teleriscaldamento fosse sganciato dal forno, perché dovrebbe essere Silea a bandire la gara, e non Lecco o Malgrate e Valmadrera, cioè i soli comuni che ne beneficeranno? E perché, inoltre, far partire i tubi dall’inceneritore, se veramente entro il 2032 s’intende spegnerlo?».
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