Ancora tuffi vietati dal pontile di Paré

In barba alle sanzioni, i tuffi dal pontile di Parè sono proseguiti nel pomeriggio. Anzi: il pericoloso malcostume già denunciato dal comandante della polizia intercomunale Cristian Francese sembra sempre più connotarsi ultimamente come sfida; il gioco a rimpiattino - una sorta di guardia e ladri - tra chi vigila sul rispetto delle regole e i giovani bagnanti pare accrescere, per questi ultimi, il divertimento.

Sabato la presenza e i comportamenti dei giovani (di origine straniera) sono stati segnalati da testimoni oculari, di passaggio per Parè: i ragazzi approfittano dell’assenza in alcuni orari del pontilista e si dileguano appena lo vedono sopraggiungere oppure avvistano da lontano il battello della Navigazione pubblica che effettua il servizio lungo la linea Lecco-Bellagio. Poi, tornano. Proprio il comandante della polizia locale, riferendo il fenomeno l’ altro giorno, aveva rimarcato: «Purtroppo, il malcostume è in costante crescita; viene costantemente monitorato sia dalle pattuglie del nostro comando, sia dal personale ausiliario della Guardia costiera. Infatti, solo con un contemporaneo controllo da terra e da lago è possibile per i nostri agenti individuare i numerosi soggetti che non rispettano la segnaletica presente sul pontile e le disposizioni del personale addetto all’attracco: vanno, così, a generare un serio problema di sicurezza e un notevole disservizio».

In presenza di estranei sul pontile o di persone in acqua nello spazio destinato all’attracco, i battelli non si possono fermare, per evitare incidenti tra cui la collisione tra natanti e nuotatori o le conseguenze per questi ultimi dell’onda provocata dal motore. Secondo Francese «il fenomeno dei tuffi è maggiormente accentuato tra le 14 e le 17 dei sabati e delle domeniche». Per lanciarsi, i giovani salgono sui piloni bianchi e azzurri, ovviamente oltrepassando le barriere e la segnaletica di divieto; si dileguano alla vista di chi potrebbe sanzionarli (a meno, appunto, di ritrovarsi presi tra i due fuochi: vigili urbani da una parte e Guardia costiera dall’altra). Espongono a serio rischio se stessi, data la pericolosità delle acque del lago, e possono provocare l’interruzione del pubblico servizio in caso i battelli non riescano ad attaccare per la mancanza dei requisiti di sicurezza sulla rotta. Le sanzioni, qualora i bagnanti vengano identificati - ed è la sorte già toccata agli 11 identificati, in due diverse occasioni, nei giorni scorsi - variano tra 50 euro e 300.

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