Cronaca / Circondario
Lunedì 20 Gennaio 2025
«Albero assassinato dal Comune», a Calolziocorte si accende la polemica sui platani abbattuti
La capogruppo di Bene Comune osserva: «Il Comune ha abbattuto sette esemplari di platani che non manifestavano alcun segnale di malattia e pericolosità» con l’unico obiettivo di fare spazio sul marciapiede che porta al Lavello. La pensa allo stesso modo anche l’altro gruppo di minoranza, Cambia Calolzio
Il nuovo parcheggio del Lavello continua a provocare scontri a Calolziocorte. Stavolta ad offrire a Sonia Mazzoleni, capogruppo di Bene Comune, lo spunto per l’attacco, sono le lame delle motoseghe che hanno completamente cambiato l’aspetto della viale. Se fino a qualche anno fa, via padri Serviti era una strada alberata e ombreggiata, ora l’aspetto è completamente cambiato e di alberi non ce ne sono più.
«Per l’ennesima volta, appellandosi ad un decreto che norma le condizioni e le modalità per l’abbattimento dei platani in caso di focolaio del “cancro colorato del platano”, si è proceduto al taglio di altri maestosi e importanti esemplari la cui unica colpa era quella di essere situati proprio in quella zona, proprio in quei punti‚», denuncia Sonia Mazzoleni, facendo riferimento allo spazio dove sarà il marciapiedi che porterà al Lavello.
La capogruppo di Bene Comune prosegue osservando che «hanno abbattuto sette esemplari di platani che non manifestavano alcun segnale di malattia (se non di fronte ad occhio esperto) e pericolosità» con l’unico obiettivo di fare spazio al marciapiede. Non è l’unica contestazione all’annoso progetto in via di ultimazione. «Il marciapiede, che verrà realizzato proprio nella zona in cui sono stati tagliati i tre platani, costringerà la gente, comprese le persone con disabilità, ad uscire dal parcheggio, a portarsi sul lato opposto del Monastero del Lavello per poi, all’altezza della chiesa, ritornare sul giusto lato, quello che oggi viene abitualmente percorso». E conclude affermando che si è compiuto uno «scempio» nascondendosi «dietro a delle normative, non rispettando le prescrizione del Parco dell’Adda che prevedono la ripiantumazione».
La pensa allo stesso modo anche l’altro gruppo di minoranza, Cambia Calolzio, che su alcuni degli alberi abbattuti ha appiccicato volantini di denuncia dove si legge «Albero assassinato dal Comune».
L’assessore ai lavori pubblici Dario Gandolfi respinge però ogni accusa e assicura che tutto quello che è stato fatto, è regolare. «Per quello che riguarda i due grossi platani abbattuti, abbiamo eseguito l’ordinanza regionale. In un caso, l’albero era malato mentre l’altro, essendo molto vicino, avrebbe certamente fatto la stessa fine». Quanto alle critiche avanzate al progetto e, in particolare, al marciapiedi, Gandolfi ha ricordato che «abbiamo l’autorizzazione del progetto con la relazione dell’agronomo, che ha ottenuto il via libera anche del Parco Adda Nord. Una volta che l’intervento sarà stato ultimato, saranno messe a dimora una ventina di piante come compensazione ambientale».
L’assessore della giunta calolziese fa inoltre notare che «il marciapiede si trova sul quel lato della strada perché è la prosecuzione di quello che arriva dal cimitero. Comunque - rammenta - permettere ai pedoni che usciranno dal parcheggio del Lavello di raggiungerlo in sicurezza, saranno realizzati due passaggi pedonali rialzati».
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