Cronaca / Circondario
Lunedì 18 Marzo 2019
Al cimitero pure il ladro di margherite
E la petizione ha raccolto cento firme
Galbiate: prosegue la mobilitazione dei cittadini per avere garantite sicurezza e tranquillità
Ha raggiunto le cento firme, la petizione contro i furti di fiori nel cimitero, promossa dalla galbiatese Barbara Meregalli e condivisa da molti, a partire dal fiorista Michele Lavezzari, che si è reso disponibile per offrire il negozio di via IV Novembre quale punto di riferimento.
«Al di là dei numeri raggiunti – commenta ora – la cosa più importante è che già si sia mosso qualcosa: come abbiamo letto sul giornale e, poi, constato, il Comune si sta attrezzando per potenziare la videosorveglianza, con l’aggiunta della telecamera sul cancello posteriore e per meglio inquadrare i colombari, oltre a creare il collegamento col comando di polizia locale, dove le riprese potranno essere viste in tempo reale. I colombari – assicura Lavezzari – vengono presi di mira ripetutamente, così escludiamo che a commettere i furti possa essere qualche anziano, magari indigente o con problemi dovuti all’età: al contrario, il responsabile di questi esecrabili gesti è scaltro, agisce dove sa che le telecamere non lo inquadrano; riesce a spostare rapidamente una scala da una ventina di chili, sale e scende in fretta e, dopo ogni passaggio, il loculo resta in disordine, a riprova della fretta. Possiamo pensare che sia una mano diversa quella che, invece, sottrae sempre e solo margherite dalle tombe: non altri fiori, nemmeno se più belli e costosi: ne prende due o tre, senza scomporre il vaso».
Anzi, l’altro giorno un intero set di margherite bianche ha preso il volo da una tomba, un paio d’ora dopo essere stata posata. Dice Lavezzari: «Sono rimasto un paio d’ore a sorvegliarla; girato l’angolo, è sparita. La scorsa estate, quando ancora la vicenda non era esplosa sui media, ma già si ripeteva, ho fatto appostamenti di ore ai due ingressi del cimitero e dentro, perché ero dispiaciuto e imbarazzato coi clienti: il mistero assurdo è che non è stato mai visto nessuno agire in modo sospetto, eppure siamo in tanti e da tanto tempo a tenere d’occhio».
Rincara, purtroppo, la Meregalli: «In questa settimana, durante la quale si è svolta la petizione, abbiamo ricevuto tantissime testimonianze di persone alle quali rubano fiori, ma, purtroppo, anche piccoli oggetti come catenine e regalini lasciati dai famigliari dei defunti sulle tombe: addirittura, i disegni dei nipotini. Ne deduciamo che chi compie questi gesti soffre forse di un’importante patologia. Inoltre, ora i fiori vengono in alcuni casi spezzati: un segno di rabbia, proprio perché la petizione sta continuando, l’attenzione è altissima: prelevare fiori è diventato più complicato».
Per quanto riguarda il Comune, il portavoce Carlo Mazzoleni sottolinea: «Vogliamo rispondere con decisione a chi turba la tranquillità della popolazione e la pace dei nostri defunti. Ci si prepara quindi anche a dispiegare le video-trappole in possesso del comando di polizia locale, per inquadrare con queste strumentazioni mobili gli angoli meno presidiati del cimitero. Resta la difficoltà, già incontrata, di capire dai video se una persona stia cambiando i fiori o li stia effettivamente rubando».
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