Cronaca / Circondario
Mercoledì 09 Maggio 2018
Accusato di evasione fiscale
Lo stilista Antonio Riva assolto
A processo per una presunta elusione di 350mila euro
Il giudice ha disposto la revoca del sequestro dei beni e la loro restituzione
Antonio Riva, lo stilista titolare dell’omonimo atelier milanese noto in tutto il mondo sia per i capi di alta moda sia per gli abiti da sposa, è stato assolto ieri pomeriggio dal presidente della sezione penale del Tribunale di Lecco Enrico Manzi, in ruolo monocratico, dalla contestazione di presunta evasione fiscale per un importo di 350 mila euro.
Manzi ha assolto Riva con la formula più ampia “perché il fatto non sussiste” mentre il pubblico ministero d’udienza Alessanadro Figini aveva proposto l’assoluzione con la vecchia formula dubitativa.
Lo stilista era finito a processo su citazione diretta dell’allora pubblico ministero Nicola Preteroti nel gennaio del 2017 per dichiarazione infedele dei redditi: era stato accusato di aver eluso il Fisco nel 2009 per 186mila euro e nel 2010 per 163mila euro in relazione ai versamenti Irpef.
Grazie a una consulenza tecnica di parte, come ha spiegato il legale dello stilista, l’avvocato Paolo Grasso del Foro di Milano, «siamo riusciti a dimostrare che l’elusione era al di sotto del limite di punibilità previsto dalla legge, che è di 150 mila euro».
Il legale si è detto «soddisfatto» per la sentenza, che ha accolto «la nostra ricostruzione: le irregolarità erano molto più limitate di quelle ipotizzate e quindi è stata esclusa la rilevanza penale».
Le motivazioni saranno depositate entro 30 giorni. Il giudice Manzi ha anche disposto la revoca dei sequestri operati dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza del comando provinciale di Lecco e la loro restituzione: si tratta di conti correnti bancari, quote societarie della nota maison di alta moda con sede nel quadrilatero milanese e un immobile di proprietà del fashion designer a Garlate per un valore complessivo di circa 350 mila euro, ammontare equivalente a quanto la Procura di Lecco ipotizzava fosse stato eluso.
La rideterminazione dell’imposta evasa è stata comprovata da una sentenza della Commissione tributaria regionale passata in giudicato lo scorso 24 aprile e passata in giudicato.
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