A San Martino l’addio al vicesindaco Francesco Pedretti

Instancabile e generosissimo. Questo il ritratto di Francesco Pedretti uscito durante la messa di suffragio tenutasi giovedì pomeriggio nella chiesa di San Martino a Gordona. Pedretti, imprenditore molto conosciuto in valle e vicesindaco del paese da giugno, dopo essere stato consigliere comunale per due mandati, se ne è andato dopo una non breve malattia nella serata di martedì mentre era ricoverato nella clinica San Martino di Malgrate. Una figura che ha lasciato un segno profondo nella valle, come ha testimoniato la folla che ha gremito la chiesa e il sagrato.

Sul quale sono stati installati alcuni gazebo per proteggere la gente dalla pioggia battente. Tante le persone colte di sorpresa dalla morte del 54enne, che aveva mantenuto uno stretto riserbo sulle sue condizioni di salute: «Essere fedeli non toglie la fatica e il grande dolore, ma noi abbiamo la speranza – ha spiegato durante l’omelia don Gian Battista Binda - . Questa fede, che ha mosso anche il nostro fratello Francesco, ci fa essere tristi e provati ma non disperati, perché consegniamo l’anima del nostro fratello a Dio. Francesco si è affidato a lui durante tutta la sua vita, anche nella fase della malattia. Il Signore gli ha dato la serenità per affrontare questa dura prova capendo che la fine era vicina». In tutto questo il “Cesco” come lo conoscevano tutti: «si è speso fino alla fine per la sua famiglia- ha continuato il parroco - . Anche quella allargata, fatta dalle tante persone alle quali ha fatto del bene. Nel volontariato, nelle associazioni che oggi sono presenti per ricordarlo, nella vita amministrativa. Tutti sono qui per ringraziare del bene ricevuto. Il Signore è un ottimo pagatore. Ha promesso che chi ama gratuitamente come Francesco avrà una ricompensa anche nell’altra vita». Le associazioni alle quali Pedretti ha dato tanto erano tutte lì, a salutarlo per l’ultima volta. Dalla Croce Rossa ai Vigili del Fuoco, che hanno portato il suo elmetto, fino ai Volontari 3 Valli. Al termine della funzione i ricordi degli stessi volontari, tutti riuniti sull’altare, degli amici e del nipote, che commosso ha tracciato un ritratto a tutto tondo dello zio: «Mi ha insegnato i valori e l’importanza di avere un’etica. L’aiutare gli altri, l’importanza del lavoro, la disponibilità a risolvere i problemi, il rispetto delle regole. Quando c’era un problema la soluzione era sempre telefonare allo zio. E lui risolveva tutto. Come nell’attività lavorativa. Tutto doveva essere fatto subito, bene e in fretta». Il 54enne Pedretti lascia la moglie Lucia e la figlia Greta, la madre Egidia, che per problemi di salute non ha potuto partecipare alla cerimonia, e i fratelli Giorgio e Claudio. Dopo la cerimonia la salma è proseguita per la cremazione.

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