Cronaca / Circondario
Martedì 22 Marzo 2016
A Civate la “fabbrica”
degli stand fieristici
La “Pk Studio” progetta e realizza gli spazi espositivi con i quali le imprese partecipano alle fiere, la fondatrice Monica Longhi: «Negli anni siamo cresciuti e abbiamo acquisito clienti anche all’estero»
Innovazione continua, grande attenzione nel tradurre in progetti le aspettative dei clienti, focalizzazione nel far crescere due determinati mercati esteri, sviluppo delle competenze interne sono gli elementi che dal 2002, anno di fondazione, ad oggi hanno permesso a “Pk Studio” di Civate, di espandersi nonostante le piccole dimensioni.
L’azienda progetta e realizza stand fieristici per imprese, associazioni ed enti pubblici ed è stata fondata da Monica Longhi che la guida con 15 addetti ed è ora impegnata con gli allestimenti per la fiera “Wire&Tube” che si svolge a Dusseldorf dal 4 all’8 aprile.
Per l’edizione 2016 sono nove, di cui due spagnole, le aziende per cui Pk Studio ha realizzato gli stand per un totale di circa 1.000 metri quadrati, fra cui uno stand, il più grande, di oltre 560 metri quadrati, e un altro, di 40 metri quadrati, realizzato per Lariodesk che sarà presente con la Camera di commercio a rappresentare Lecco.
«Nel nostro lavoro – spiega Longhi – ci rivolgiamo principalmente alle aziende italiane, visto che nel tempo ci siamo dati una struttura che ci rende possibile accompagnare le aziende con gli allestimenti in ogni fiera europea. In aggiunta però abbiamo sviluppato buone relazioni in particolare con due mercati esteri, Spagna e Francia, su cui ci siamo concentrati investendo in una figura commerciale madrelingua in spagnolo e francese».
I risultati non si sono fatti attendere, visto che ora l’azienda è in grado di intercettare aziende spagnole interessate a fiere in Italia, ma anche in Germania, oppure di cercare nuovi clienti fra gli italiani che vogliono esporre in Francia e Spagna.
Ciò anche grazie a un metodo di lavoro chiavi in mano, che va dall’ascolto del cliente alla progettazione alla fornitura, e tutto grazie a competenze interne date dalla parte commerciale, da un ufficio progettazione in cui lavorano architetti, da un ufficio grafici che seguono la parte d’immagine, fino alla produzione con falegnami, imbianchini e tecnici, anche loro assunti in azienda.
Nonostante la crisi «le aziende che hanno sempre esposto nelle fiere continuano a farlo, ma cambiando modalità. È finito – aggiunge – il tempo in cui alle fiere meccaniche si portavano in esposizione grandi macchinari e si firmavano direttamente contratti frutto di precedenti negoziazioni di mesi. Ora – conclude l’imprenditrice – le strategie sono cambiate, i prodotti sono sostituiti spesso da video o grandissime immagini e le fiere sono soprattutto occasione di networking, con una gran quantità di contatti che in seguito sono sviluppati dagli uffici marketing. Perciò anche gli stand sono sempre più improntati sulla forza dell’immagine».
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