
( foto Cardini)
Tentato omicidio sulla Super
Condannato l'accoltellatore
La prostituta era stata colpita con cinque fendenti e lasciata a terra
Il fatto di sangue a Bosisio, nove anni e otto mesi all’aggressore
Nove anni e otto mesi di reclusione: è la pena inflitta dal giudice dell’udienza preliminare Massimo Mercaldo nei confronti di Gennaro Trincone, 46 anni, originario di Afragola, residente a Inverigo, per i cinque fendenti al fegato inferti a Maria Concetta Bottelli, 59 anni, “lucciola” conosciuta come “Antonia”, abitante ad Asso.
La vicenda risale all’8 settembre scorso. La lite era degenerata per la discussione sul mancato pagamento di cinquanta euro per due quadretti che la donna gli aveva ceduto, da amico di lunga data.
Nel processo con rito abbreviato in tribunale a Lecco, il pm Paolo Del Grosso ha concluso la requisitoria proponendo al gup Mercaldo la condanna a nove anni e sei mesi.
L’avvocato Ivana Anomali di Cantù, parte civile, ha richiamato la gravità delle ferite causate dai cinque fendenti, tanto che la sua assistita ha lottato per diversi giorni tra la vita e la morte, all’ospedale Manzoni di Lecco. I medici le hanno salvato la vita.
L’avvocato Anomali ha chiesto al gup di affermare la penale responsabilità per il tentato omicidio. Il giudice Mercaldo ha ritenuto di aggravare, seppure di soli due mesi, a nove anni e otto mesi la pena proposta da accusa e parte civile, considerata la gravità delle lesioni patite della donna al fegato, tuttora in cura.
Gennaro Trincone, assistito di fiducia dall’avvocato Walter Gatti del Foro di Como, ha ritenuto di non comparire in tribunale. Nell’arringa l’avvocato, tra l’altro, ha fatto rilevare che l’imputato si era costituto pochi minuti dopo ai carabinieri, presentandosi spontaneamente alla caserma di Lurago d’Erba, dove era stato interrogato fino a tarda ora. Ha sottolineato anche alcuni dubbi sulla reale volontà dell’accusato di uccidere in quello scatto d’ira per la discussione, a pochi passi dalla super 36. n
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