
Lecco e provincia / Lago
Mercoledì 12 Giugno 2013
Inchiesta tangenti
Gianola ai domiciliari
Ha lasciato San Vittori per tornare a Colico: il processo il 17 settembre
Colico
Dall’altro pomeriggio è di nuovo a casa. Ha lasciato San Vittore per tornare a Colico. Luigi Gianola, 65 anni, non è però ancora un uomo libero, perché il gip perché agli arresti domiciliari, ma certo per lui è tutta un’altra cosa.
In cella dal 12 marzo scorso, da quando cioè è stato accusato di corruzione assieme ad altre sei persone tra manager, imprenditori e faccendieri, ora potrà preparare la sua difesa con molta più serenità: il prossimo 17 settembre si aprirà il processo davanti alla quarta sezione penale del Tribunale di Milano. La Procura di Milano ha infatti ottenuto il rito immediato in virtù delle “prove evidenti” che ha raccolto in dieci mesi di inchiesta.
Non è il primo indagato a lasciare il carcere nella maxi inchiesta sulla sanità che oltre ad aver travolto Gianola e altri manager lombardi ha lambito il Pirellone: prima di lui “Leo”Boriani, l’amico giornalista che con le sue chiacchierate al telefono ha messo nei guai Gianola per poi ritrattare quanto detto sul colichese dopo essere stato arrestato.
Anche un figlio dell’imprenditore Giuseppe Lo Presti - “deus ex machina”, secondo la Procura, del meccanismo messo in atto per “aggiustare” appalti milionari - ha potuto lasciarsi alle spalle le sbarre.
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