Lecco e provincia / Circondario
Mercoledì 12 Giugno 2013
Galbiate: troppe cornacchie
«Vogliono abbatterle»
A chiedere che venga rinnovata la possibilità di cacciarle, sono i milleduecento soci dell’”Ambito territoriale meratese”
Abbasso le cornacchie: a chiedere che venga rinnovata la possibilità di cacciarle, sono i milleduecento soci dell’”Ambito territoriale meratese” (con sede nella stazione ferroviaria di Sala la Barro, concessa dal Comune in uso, in cambio di manutenzione e sorveglianza).
I grigi volatili sono difesi invece dagli animalisti. «Bene ha fatto la Provincia – sottolinea il presidente dell’Atc, Giuseppe Aldeghi – a richiedere agli organi competenti d’autorizzare l’abbattimento: il triennio scadrà però il prossimo 15 giugno e, dato l’elevatissimo numero di esemplari, si cominciano appena a vedere qualche risultato; come ambito, solleciteremo che venga concesso un ulteriore triennio».
Non sarà una passeggiata: l’opposizione di chi promuove la salvaguardia di tutta la fauna è forte. «Abbiamo appena sporto denuncia contro (non troppo) ignoti per il danneggiamento di proprietà peraltro provinciali – rende noto Aldeghi – Infatti a Merate, in zona Brigarolo, qualcuno ha pensato di ostacolare la caccia alle cornacchie distruggendo gabbie adibite al richiamo».
«Proprio perché l’abbattimento delle cornacchie rientra in un programma, il nostro ambito agisce come collaboratore della Provincia (e dopo specifici corsi svolti dall’istituto Infis di Bologna): all’ente appartiene la strumentazione impiegata per il contenimento delle cornacchie quindi – avverte il presidente - chi ha intrapreso la distruzione dei materiali, rinvenuti schiacciati, dovrà rispondere del danna a beni pubblici».
«Quanto alla difesa della cornacchia, è davvero fuori luogo: si tratta di un volatile molto intelligente, in sovrabbondanza a causa dell’assenza dei nemici naturali com’erano un tempo i rapaci oggi insufficienti a garantire l’equilibrio. Proliferando a dismisura, le cornacchie minacciano massicciamente le colture – afferma Aldeghi – e, essendo onnivore perciò anche carnivore, pure le altre specie di cui aggrediscono la prole nei nidi con stratagemmi molto efficaci, dunque letali per usignoli, pettirossi, cinciallegra, fringuelli, persino merli». n P. Zuc.
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