Riscatto bluceleste contro l’Alcione

LECCO 1 - ALCIONE 0

Rete: Sipos (L) al 23’ p.t.

LECCO(4-3-3): Furlan; Lepore, Celjak, Battistini, Kritta; Frigerio (dal 18’ s.t. Ilari), Galli (dal 24’ s.t. Di Gesù), Ionita; Galeandro (dal 46’ s.t. Billong), Sipos, Tordini (dal 18’ s.t. Rocco) (Dalmasso, Dore, Gunduz, Stanga, Zuberek, Louakima, Beghetto, Mendoza). All. Bongiorni (Volpe squalificato).

ALCIONE(4-3-1-2): Bacchin; Chierichetti, Ciappellano, Miculi, Caremoli (dal 40’ s.t. Pessolani); Bagatti (dal 27’ s.t. Pio Loco), Bonaiti, Palma (dal 21’ s.t. Bertoni); Invernizzi (dal 21’ s.t. Bright); Samele (dal 27’ s.t. Marconi), Palombi (Agazzi, Piccinocchi, Mazzola, Foglio, Lanzi, Pirola, Stabile, Bertolotti). All. Cusatis

arbitro: Gaetano Alessio Bonasera di Enna

Una prova sontuosa del Lecco per 60-70 minuti. Poi l’inevitabile calo che parla delle tante occasioni sprecate e che dicono chiaramente che anche quando giochi bene, devi però saperla chiudere. Perché poi nel finale rischi sempre, quando la “birra” finisce e gli avversari, dalla carta d’identità molto più giovane, salgono di condizione.

Alla fine buona la prima di Gennaro Volpe, che ha seguito la partita dal balconcino sopra la sede, e del suo vice Bongiorni. Ma non è certo merito loro, come non sarebbe stato demerito loro, se il Lecco ha fatto così bene per tre quarti di gara. È evidente che un Lecco che mette insieme in un’ora di gioco più occasioni che nelle undici partite precedenti, ha qualcosa di non detto. Si può parlare di voglia di mettersi in luce per il nuovo mister.

Si può anche dire che tanti giocatori pensano di potersi guadagnare la maglia da titolare. E persino che la squadra, messa di fronte alle proprie responsabilità, abbia risposto positivamente. Ma di sicuro un qualche pensiero alla condotta della squadra nelle ultime gare lo si deve fare. E il Lecco di Baldini era davvero diverso da quello visto in campo contro l’Alcione.

Se così fosse, la società ha fatto bene a cambiare a prescindere da quello che potrà dare e dire Gennaro Volpe.

Altrimenti, senza voler fare dietrologie, il Lecco ha capito semplicemente che non poteva più andare avanti così. Ma di sicuro a Vicenza bisognerà confermarsi perché altrimenti si ritornerebbe daccapo. Ieri si è visto un Ionita in forma serie B. Un Kritta che, finchè ha avuto energie, ha spaccato la fascia sinistra (e la traversa sotto la Nord). Un Frigerio finalmente convincente. Tordini ha dato assist e provato il tiro. E, dietro, anzi in mediana, l’Alcione non ha visto palla per almeno un’oretta buona. Insomma, un Lecco mai visto prima. Il tiro di Galeandro nel primo tempo solo davanti a Bianchin, la traversa di Kritta, il colpo di testa di Frigerio salvato sulla linea da Caremoli, sono solo alcune delle azioni chiarissime da gol costruite nella prima frazione. E anche nella seconda, un paio di ripartenze avrebbero potuto far molto male all’Alcione. La zampata di Sipos al 23’ pt su grande cross di Kritta da sinistra è solo la finalizzazione di una serie di azioni pericolosissime

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