Pergolettese-Lecco, mister Valente: «Voglio una squadra che va a duemila»

Lecco

È un Federico Valente sempre più “carico”, convinto di poter essere decisivo, dopo la vittoria contro la Pro Patria. Ma avrà bisogno dei suoi ragazzi a partire da Crema. Di tutti, non solo i migliori. «I ragazzi hanno aumentato il lavoro, sia come intensità che come volume. Abbiamo fatto molto di più e i ragazzi hanno risposto molto bene agli stimoli. Luca Marrone? Oggi ha ripreso con la squadra. Non penso però che potrà essere a disposizione. Stiamo provando di tutto per avere tutti a disposizione ma è difficile. In più abbiamo Battistini con un problema all’anca. Ma potrebbe riprendere. Dietro è il momento di stringere i denti. Non abbiamo grandi numeri».

Sarebbe importante trascinare in basso la Pergolettese. Ma non sarà facile perché è squadra tosta e anche tecnica: «Per me hanno un’idea chiara di come vogliono giocare – rivela il tecnico bluceleste -. Con il loro pubblico, sono ancora più intensi nel loro gioco. Con i cambi di posizione, i continui cambi di soluzione… Noi dovremo metterci dal primo secondo la nostra aggressività e cattiveria e la volontà di fare una battaglia, una guerra, con tutti quelli che sono a disposizione per 90-95-100 minuti, per quanto durerà la gara».

Ma il Lecco ha già delle certezze in attacco? Valente finge di non averne nei nomi ma nei principi. «Abbiamo certezze perché i sei che abbiamo davanti, sia sotto punta che centravanti, provano a mettersi in mostra tutti e a fare bene. Non solo in fase di possesso, ma anche di non possesso. Abbiamo bisogno di gente di gamba e per questo i nostri tre davanti sono i primi a essere cambiati. E anche i quinti sono quelli che spingono di più. Ma la rifinitura ci darà certezze in più».

Zanellato o Marino a centrocampo? Per Valente non ci sono dubbi: «Zanellato ha fatto i primi trenta minuti da non so quanto tempo. La sua visione di gioco ci fa bene, ma ha bisogno di tempo per entrare per più tempo nella partita. Anche Di Gesù sta spingendo e anche lui è un’opzione. Ma se si trovano in armonia come pare in allenamento, i due play saranno Marino e Frigerio».

L’approccio con la Pro Patria è stato sbagliato? Valente nega: «Approccio sbagliato? No. Per me c’era troppo nervosismo, troppa voglia di far bene. Non è facile trovare tensione, ma non troppo, tranquillità, ma non eccessiva. Finché non abbiamo avuto niente da perdere, siamo rimasti bloccati. Ma chiaro che più andiamo avanti e in trasferta non si fa la prima vittoria, più se ne parla e più sale la tensione. Andiamo là per prenderci i tre punti e mettere loro nella zona calda dei play-out. Ma comunque ci attenderanno ancora diverse partite toste».

L’idea però è quella di essere sempre più “Valente” dipendenti: «La mia idea è quella di una squadra molto intensa. Quando non si ha la palla bisogna cercare di rubarla subito. Quando si ha la palla, bisogna cercare di fare male. Importante è che si abbia la pazienza di far girare la palla per trovare spazio. Ed è la cosa più difficile da allenare. Se sono dieci dietro la palla, devi rimanere tranquillo e capisco che da fuori i tifosi non vogliano retropassaggi, ma bisogna preparare l’azione per andare in porta. Mi aspetto una squadra che, per chi la guarda da fuori, sembra andare a duemila all’ora e ha sempre voglia di giocare la sfera».

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