Lecco, rimonta da urlo. Da 0-2 a 3-2, Arzignano battuto al Rigamonti-Ceppi

Un quarto d’ora da incubo, una formazione iniziale sballata. Poi il cuore bluceleste che emerge, batte forte e regala ai tifosi una di quelle partite che ti mandano a casa con il sorriso sulle labbra. Naturalmente mancavano Di Gesù, Marrone, Frigerio e mister Baldini ha dovuto fare di necessità virtù. Però mettere tre “bassi” come Rocco, Galeandro, Beghetto, nei calci d’angolo è stato esiziale, all’inizio. In pratica ogni angolo, per colpa anche dei compagni, è stato un pericolo. La marcatura a zona ha portato Rocco al centro a staccare su Toniolo che lo passa di venti centimetri. E così il primo gol è stato un gioco da ragazzi. Poi il secondo gol è stato anche peggio. L’hanno toccata in tre prima della ribattuta a rete di Mattioli. Insomma, un mezzo disastro.

Poi il Lecco si è messo a posto togliendo Rocco nella ripresa, che da trequartista non aveva mai trovato spazio, e, prima Tordini per Louakima che era in netta confusione. L’inserimento di Sipos per Zuberek che è uscito zoppicando, è stata l’altra mossa azzeccata di Baldini nella ripresa. Insomma, Baldini ha sbagliato ma poi ha saputo recuperare con grande intelligenza. Ed è stato aiutato da una grande prestazione caratteriale dei suoi che hanno speso il cuore bluceleste trasformandolo in giocate di grande intensità, spingendo sempre sull’accelleratore tranne che dopo il 2 a 2 che ha portato la squadra a prendere fiato fino al 3 a 2 di Sipos che le ha sbagliate quasi tutte, ma ha azzeccato quella giusta. Un pallone che gli è stato dato da un Tordini in funzione di suggeritore che ha davvero cambiato la partita in questa sua nuova veste. Poi mettici la solita intelligenza di Ilari e il gioco è fatto.

Ma chi ha cambiato la partita veramente è l’italo-algerino Kritta che ha tirato fuori dal cilindro un gol al 1’ della ripresa che ha davvero riaperto tutti i giochi. Una personalità che conferma questo giocatore come rivelazione del campionato bluceleste finora. L’altra notazione fondamentale è che il Lecco ha una panchina: Gunduz, Dore, Tordini, Sipos e Stanga non sono stati dei comprimari ma dei titolari entrati in corso di gara. Il che restituisce a mister Baldini un gruppo coeso e forte, al di là delle potenzialità dei singoli. Ci sono ancora tante cose che non funzionano, e gli angoli iniziali sono lì a dimostrarlo (forse la marcatura a zona non è sempre utile).

Ma c’è anche tanto altro che parla di un Lecco che può crescere e far sorridere ancora i propri tifosi. Al di là della tattica, questo Lecco ha dimostrato che i blucelesti hanno un cuore e un carattere “baldiniani”. Il tecnico toscano può sbagliare formazione, ma è evidente che ha dato ai suoi la gioia di lavorare insieme e di costruirsi il proprio futuro con grande determinazione.

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