Lecco, il pirata De Paola: «Alla ciurma bluceleste serve un cannoniere»

È stato allenatore del Lecco. È arrivato secondo nel 2016 in D e sesto in C nel 2022. È stato anche trainer della Pergolettese (2018 e 2021), ottenendo buoni risultati. Luciano De Paola, mister attualmente senza squadra, si è visto la partita tra le sue due ex squadre con interesse, ma non ne è rimasto particolarmente affascinato. “Ho visto la partita e non mi sono divertito, ma entrambe le squadre avevano paura di giocare, per cui non è stata una gran bella partita. Ha vinto la squadra che ha fatto gol”. Di sicuro però il Lecco ha fatto di più: “Il Lecco è una squadra che aveva bisogno di fare risultato a tutti i costi, dopo tre sconfitte consecutive. Penso che sia stata una partita condizionata molto da questa situazione. Ma il Lecco è una buona squadra: Celjak, Battistini, Lepore, Beghetto, Di Gesù, Ilari, sono tutti giocatori buoni. Forse davanti mi aspettavo di più. Manca il França della situazione, il Ganz che la mette sempre dentro. Manca il finalizzatore. Sicuramente ha giocato con il freno a mano tirato, questo Lecco. Ma questi tre punti potrebbero dare quelle sicurezze in più che ti permettono di fare la giocata differente, più difficile. Anche perché ha sempre tenuto il boccino della partita”.

Insomma, per Luciano De Paola il Lecco ha i giocatori giusti per fare bene anche se, davanti, non ha dei bomber certificati. Ha apprezzato anche la fisicità di Billong che, però, ha corso un grave rischio appena entrato: “Ha fatto un fallo davvero brutto – spiega De Paola – un giocatore esperto come lui la legge meglio una palla del genere. Ha rischiato grosso ma in quella posizione l’avversario non avrebbe potuto fare molto. Diciamo gli è andata bene con il giallo. È comunque un giocatore con grande grinta, personalità. E con l’ingresso di Ionita, che ha alzato l’asticella qualitativa, si può fare molto bene”.

Tornando agli attaccanti, l’ex tecnico bluceleste non vede Rocco come attaccante esterno: “Non può fare la punta esterna, ma dietro una prima punta fisica, può dare una grossa mano”. E sul modulo a due in attacco De Paola è convinto che possa essere quello giusto. Con il trequartista alle loro spalle. Sempre che l’età media, in campo domenica sfiorava i 30 anni, non sia più un peso che un vantaggio: “Questa squadra è un po’ vecchiotta – ammette “il Pirata” - anche perché in serie C devi correre e correre tanto. Alla fine l’esperienza conta, ma solo in determinate situazioni della partita, quando devi gestirla, quando devi pensare di portarla a casa. L’esperienza serve quando devi spezzare il ritmo, fare un fallo tattico. Ma la C impone di correre: i vari Celjak, Battistini, Lepore, sono giocatori che hanno un’esperienza importantissima, ma quando si trovano davanti giocatori rapidi e veloci possono andare in difficoltà. È un calcio dove devi trovare un equilibrio. Ora l’allenatore deve trovare il vestito giusto per questa squadra e poi potrai lottare per qualcosa di importante”.

Ora si va a fare visita alla Feralpisalò e De Paola è preoccupato: “La Feralpi ha una squadra forte, fisica, importante. Lasciate perdere la classifica: ha davanti Maestrello e Dubickas, due che la categoria la maneggiano bene. Se i due attaccanti stranieri del Lecco si svegliano (Sipos e Zuberek, n.d.r.) allora si potrà parlare di un campionato di alta classifica per i blucelesti. Ma il Padova ha 24 giocatori che possono giocare in qualsiasi altra formazione. E non penso sia la fase difensiva il tallone d’Achille del Lecco, bensì trovare uno dei suoi attaccanti che vada in doppia cifra. O un paio che vi si avvicinino”.

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