Lecco, è nebbia fitta: vince la Giana 1-0

Fuori dai play-off, ma anche fuori dalla partita. Il Lecco è scomparso nella nebbia di Gorgonzola dopo i primi venti minuti che facevano pensare a una squadra più convinta dei propri mezzi. Un punto nelle ultime tre partite, quattro nelle ultime quattro. Media retrocessione, più che play-off, appunto… E, oggi, zero tiri in porta. Solamente uno, di Frigerio, finito sul palo, che fa pensare a un risultato bugiardo. Ma non è così. La Giana si è difesa con coraggio e ordine. Mangiapoco non ha praticamente dovuto fare nessuna parata. Un pianto greco, insomma. Con la squadra che, negli ultimi minuti, ha subìto anche l’ironia degli Ultras che le hanno gridato in campo “Un tiro in porta, vogliamo un tiro in porta”, unitamente al coro che invitava i blucelesti a tirare fuori gli attributi.

La cosa peggiore è che non sono mancati l’impegno, la corsa, la dedizione. Il che vuol dire che, però, è mancato un po’ tutto il resto: il gioco, la precisione, le trame offensive. Non è mancata, purtroppo, la solita disattenzione su calcio fermo. In quattro su Montipò e Previtali, nessuno su Stuckler. Così al 21’ Frigerio si perde l’uomo (Previtali) che colpisce di testa. E Stuckler ringrazia perché sulla respinta di Furlan è il più lesto, ma anche l’unico, a piombare sul pallone e a mettere in rete il pallone della vittoria.

In pratica è questo l’unico tiro della partita, da una parte e dall’altra. Un risultato che, però, per i milanesi è giusto perché il Lecco, poi innervositosi, risponde solamente con il palo di Frigerio al 28’. Poi, praticamente, non succede più nulla. Tanti palloni buttati in avanti, pochissime conclusioni. Anzi, Mangiapoco non deve ingoiare neanche un pallone… Nemmeno ci va vicino. Qualche uscita alta, un paio di uscite basse. Niente di che. In mezzo, tra il 28’ del primo tempo e il 50’ della ripresa, tanti errori di misura, cross sbagliati, e pochissimi che, in mezzo, si facessero almeno vedere per provare a ribadire in rete i palloni messi in mezzo soprattutto da Kritta. Un tiro a fondo campo nella ripresa di Sipos, su assist di Kritta, e niente più. Davvero un qualcosa di stucchevole che ha fatto inviperire i più di 400 tra Ultras e tifosi da tribuna venuti da Lecco. Praticamente un terzo dello stadio era bluceleste. Ma neanche i canti e gli incitamenti incessanti degli Ultras sono riusciti a scuotere un Lecco troppo dimesso, troppo “scolastico”, per essere davvero pericoloso. Non è il Lecco che i tifosi vogliono. E anche la classifica dice che questo non può essere un Lecco accettabile.

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