Lecco e calciomercato, Marconi:
«Di cosa ha bisogno questa squadra?
Di vincere tre o quattro partite di fila»

L’ex terzino destro bluceleste e record man di presenze: «Probabilmente la squadra ha anche qualche problemino di preparazione, non lo so. Ma andare a comprare altri giocatori credo che sia sbagliato, prima di tutto per una questione economica e di sostenibilità della società. E secondariamente perché diventa difficile andare a prendere dei giocatori, adesso, davvero buoni»

Di cosa ha bisogno questo Lecco sul mercato? «Di vincere tre-quattro partite di fila». Scherza, ma neanche tanto, Lorenzo Marconi, ex terzino destro bluceleste e record man di presenze nella squadra dell’Aquila con quasi 500 match disputati con la storica casacca del Lecco. Insomma, per Marconi il calcio mercato di riparazione potrebbe anche essere messo in secondo piano. «Probabilmente la squadra ha anche qualche problemino di preparazione, non lo so. Certe volte non mi sembra così brillante, ma detto proprio così, da esterno, andare a comprare altri giocatori credo che sia sbagliato, prima di tutto per una questione economica e di sostenibilità della società. E secondariamente perché diventa difficile andare a prendere dei giocatori, adesso, davvero buoni. Non credo che ci siano in giro. Certo, se tu potessi strappare alle prime squadre quelli che stanno giocando sempre sì, ma… costano. Poi devi prendere quelli ti fanno la differenza perché altrimenti… Ma anche quando prendi uno che è bravo, magari ti fa la differenza, però non è mica scritto».

Insomma, per Marconi i rischi sono più dei benefici: «Quando giocavo io comprarono un tale Maurizio Lucchetti. Era il 1991 e in 11 partite segnò dieci gol. Ogni volta che girava un pallone in area, lui dava uno schiaffo all’avversario: prendeva la palla e faceva gol. Ma l’anno dopo in 34 partite Lucchetti ne segnò solamente sei di reti. Come a dire: uno può anche essere ottimo un anno, ma l’anno dopo non lo è più… E la cosa da tenere presente, per me, è che, sulla carta, il Lecco è una buona squadra. Anzi, indubbiamente è una buona squadra».

Ma se sta facendo così fatica… «Questo è un campionato anche strano. Io ho visto Padova e Vicenza in tv, ma non vincono mai a mani basse: le partite sono sempre imbalsamate, non sono mai quelle in cui una squadra ti mette là e ti dà quattro gol. Poi, è vero, il Lecco lo vedi a sprazzi, alcune volte ti sembra una squadra molto forte, altre molto fragile. Ma non è scarsa, scarsa io direi proprio di no. E, ripeto, secondo me è più che tutto una questione di fiducia: riuscissero a vincere tre-quattro partite di fila, cambierebbe tutto».

Il diesse Antonio Minadeo, però, sembra voler trovare rinforzi a centrocampo. Ma soprattutto in difesa. E Marconi ribadisce: «Anche in difesa il Lecco non è proprio così messo male. Numericamente non lo so, per il discorso degli infortuni, però ci sono alcune caratteristiche che devono avere i difensori soprattutto in Serie C: fisicità e attenzione. E per quanto riguarda la fisicità non mi sembrano messi così male i difensori blucelesti. Ci sono stati alcuni frangenti in cui abbiamo preso gol troppo facilmente però chi vai a prendere? E a centrocampo anche a livello di nomi Galli lo conosciamo tutti, Ionita non mi sembra proprio una seconda scelta… Insomma, non vedo un problema di rosa. Magari c’è un problema di condizione e di infortuni, ma i nomi ci sono tutti».

E, soprattutto, per l’ex terzino destro bluceleste, nessuno ti dà garanzie, a gennaio. «Se potessi dire: compro questo e vado ai playoff mentre se non lo compro sto nei bassifondi, allora farei acquisti mirati. Ma non è così. E il Lecco ha comunque una squadra che potenzialmente potrebbe essere molto buona. Non so per quale oscuro motivo non stia rendendo al meglio, ma quando un campionato è così equilibrato tanto lo fa il “momento”. Se azzecchiamo il filotto giusto sono convinto che questa squadra possa darci delle soddisfazioni».

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