Lakti: «Sono uno alla Gattuso e vorrei dimostrarlo»

Il centrocampista italo albanese del Lecco intravede la possibilità di giocare con più continuità. «Mister Tacchinardi per me è una grandissima speranza».

È la speranza del centrocampo bluceleste. Ha 22 anni, ormai, essendo un classe 2000. Ma è soprattutto un centrocampista, settore nel quale il Lecco in questo momento è molto carente. Vien da sé che Erald Lakti, italo albanese residente a Campi Bisenzio, Firenze, è carico a mille.

Finalmente “vede” il campo. Vede la possibilità di giocare con continuità. O, meglio, vede la possibilità di fare un ritiro in cui avrà sicuramente spazio. E, dunque, potrà convincere Tacchinardi del suo valore. Dopo un periodo di vacanza nella patria di origine, l’Albania, ora è pronto a rituffarsi nella mischia.

«Sono tornato -racconta -. Ho fatto una settimana in Albania, a Saranda, nei pressi di Valona. Sono bei posti di mare, belli e che costano meno dell’Italia, ma ora penso solo a far bene nella mia seconda patria, Lecco. La scorsa stagione ho collezionato una ventina di presenze, senza mai riuscire a dimostrare il mio reale valore».

«I gol chiedeteli a mio fratello...»

A volte le sue sono state comparsate di 15-20 minuti in cui non sempre è stato utilizzato nel suo ruolo naturale, quello di centrocampista centrale. «Io sarei un mediano di rottura, alla Gattuso. Ma mi hanno usato come mezz’ala. Destro di piede, qualche cosa so fare anche con il mancino - spiega Lakti -. Sono stato nell’U.21 della Nazionale albanese, ma ora ho finito la parentesi delle giovanili. Giocando in serie C è difficile guadagnarsi un posto in Nazionale maggiore, ma non è mai detta l’ultima parola. Dipenderà molto da cosa saprò fare nel Lecco».

Tacchinardi come giocatore è conosciuto anche da un giovanissimo come Lakti : «So il suo passato e andrò a rivedermelo. E quando ho detto agli amici chi mi allenava, mi hanno ricordato chi fosse e quanto grande sia stato. Per me lui è una grandissima speranza. Spero che mi “veda” come giocatore, visto che faccio il suo stesso ruolo, e mi dia l’opportunità di dimostrare quello che la scorsa stagione non sono riuscito a far vedere in campo...».

Lakti vive con la famiglia di origine. «Sto con papà Agim, mamma Ardiana e il fratello Sildi che è minore di due anni e gioca in Eccellenza nel Firenze Ovest. Diciamo che è molto più tecnico di me, lui, un bel mancino. Se volete qualche gol è meglio lo chiediate a lui…».

«Mai smesso di allenarmi»

Pinzauti e Pecorini: i primi due acquisti piacciono molto a Lakti: «Pinzauti l’ho visto a Pistoia. E poi mi sto allenando in zona, nel Fiorentino, e mi dicono tutti che è un ottimo giocatore. Per me possiamo fare bene, anche con Pecorini dietro che ha tanta esperienza. Sotto contratto siamo ancora in pochi, ma direi buoni. Ho sentito Nesta che mi ha detto che veniva qualche giorno prima del 15 a Lecco per allenarsi. E poi Tordini che sento spesso. Ci stiamo allenando tutti per il 15. Le vacanze sono state lunghe, ma non ho mai smesso di correre e di allenarmi. Per me questa stagione è davvero molto importante».

Lecco è una piazza “calda” e un po’ preoccupata da questa estate di incertezze. Ma per il centrocampista albanese incertezze non ce ne sono: «A Lecco c’è molta visibilità e c’è sempre l’opportunità di puntare in alto. Anche se ne sono andati in tanti, con cui eravamo molto amici, io confido nella società. Mi mancherà molto Tomi Petrovic, per esempio, con cui andavo a mangiare spesso. Uscivamo. È andato a Pordenone e mi aveva avvisato del suo trasferimento».

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