«Il secondo posto obiettivo concreto. Il futuro? Restiamo»

Intervista con Biagio “Gino” Di Nunno, vicepresidente del Lecco. «Ci siamo e possiamo dire la nostra. E tutto l’ambiente ci crede»

«Ci crediamo? Nel secondo posto, sempre». Parola di Biagio “Gino” Di Nunno, vicepresidente del Lecco che lancia segnali precisi e concordanti sul da farsi da qui al 23 aprile, data nella quale terminerà la stagione regolare. Il vicepresidente è “carico”. E alle nostre domande, soprattutto dopo l’ennesima intervista choc del padre-padrone Paolo Leonardo Di Nunno, risponde sciogliendo ogni dubbio.

Vicepresidente, allora, a chi dobbiamo credere? Anzi, voi a chi credete? Al successo finale, al secondo posto?

Noi crediamo fin dall’inizio nel fatto che avremmo disputato un buon campionato. Ma la realtà è andata oltre ogni più rosea aspettativa. Rientrerà anche Girelli, sabato (domani, ndr), secondo quello che mi è stato detto, per cui saremo al completo. Bisogna arrivare ai playoff nelle migliori posizioni possibili. Questo è oggi il nostro obiettivo.

Ovvero il secondo posto?

Certo, puntiamo al secondo posto. Al massimo, al terzo. In questo caso, da terzi classificati, andremmo direttamente agli ottavi playoff, mentre se riuscissimo ad arrivare secondi, allora partiremmo dai quarti di finale. Certo, se il Pordenone arrivasse quinto e il Vicenza terzo, mentre noi chiudessimo quarti, allora saremmo ripescati per gli ottavi. Questo perché il Vicenza libererebbe un posto in quanto finalista di Coppa Italia di serie C. Agli ottavi, infatti, ci vanno le sei squadre che vincono i playoff di girone, le tre terze classificate e la finalista o la vincente dalla Coppa Italia... In questo caso anche la finalista andrebbe bene, anche nel caso il Vicenza perdesse la finale, ma solo arrivasse, appunto, terza…

Insomma, lei ha fatto tutti i conti delle altre. Ma sul Lecco che conti fa?

Uno solo: dobbiamo puntare in alto ovvero a fare più punti possibile in queste tre gare. Dire tre punti a partita sarebbe scontato, ma porta sfortuna. E finisce che non ne fai manco uno. Io ai ragazzi ho detto di fare più punti possibili. E basta. Anche perché le partite che ci aspettano sono tutte toste.

Le considera davvero difficili?

Vedete voi: sabato (domani, ndr) b al Rigamonti-Ceppi c’è la nostra bestia nera di queste ultime stagioni, la Pro Patria; quindi si andrà all’Euganeo dove al Padova servono punti in chiave playoff; e, infine, arriverà a casa nostra la Pro Vercelli che non sarà certa di aver ottenuto l’obiettivo salvezza. È l’unico girone nel quale, dalla prima all’ultima, nessuna squadra è certa di centrare l’obiettivo. È chiaro che si dovrà sputare sangue in queste ultime tre partite per ottenere il massimo.

La vittoria di Renate ha ripagato il Lecco di tanti sforzi. Ma che fatica!

Guardi: dopo i quattro pareggi consecutivi per 0-0 io non ero affatto preoccupato. Abbiamo giocato contro squadre importanti come Pordenone e Feralpi sfiorando la vittoria. Poi contro un’avversaria disperata come il Piacenza e una come la Triestina che lo era altrettanto, abbiamo fatto tutto sommato delle buone prestazioni. Anche a Renate si è subìto solo negli ultimi tre minuti, dopo aver sprecato più volte il gol del 2-0. Per questo dico che non sono preoccupato, anzi, sono fiducioso. Ci siamo e possiamo dire la nostra. Ripeto: ci crediamo. Ma attenzione: non è importante che ci creda io, qui a Lecco. La verità è che ci crede tutto il gruppo, tutto l’ambiente.

Tutti tranne suo padre Paolo Leonardo. Il suo è stato uno sfogo poco opportuno, no? Con chi ce l’aveva?

Non ce l’aveva di sicuro con i tifosi del Lecco. È andato anche a salutarli a fine partita. Per noi i tifosi sono eccezionali. Siamo onorati di avere ogni domenica questi tifosi che ci seguono e ci fanno sentire il loro calore. Lui intendeva riferirsi, quando ha detto “sapete come sono a Lecco”, alle imprese cittadine, non alla città e tantomeno ai suoi tifosi. Quando si esprime, ogni tanto sbaglia. Ma non era sua intenzione offendere nessuno. Lui conosce bene il valore dei nostri tifosi. E li ringrazia tutti.

Al di là di come andrà a finire il campionato, i Di Nunno resteranno allora?

Certamente. Dove volete che andiamo? Noi restiamo a Lecco. Non dovevamo neanche iscriverci e guardate dove siamo oggi. Certo, speriamo sempre che ci sia qualcuno che ci dia una mano perché è sempre più difficile. Ma non molliamo di sicuro… A meno che non venga nessuno di serio a farci una proposta.

Cosa vi aspettate?

In questo momento vogliamo vedere se cambia il format di Lega Pro, con nuovi regolamenti per under e over. In fin dei conti abbiamo tanti biennali. Gli over sono quasi tutti con il biennale. A oggi ci mancherebbero solamente gli Under. Ci vorranno 5-6 giocatori giovani per fare la rosa: Melgrati, Enrici, Battistini, Celjak, Zambataro, Ilari, Ardizzone, Tordini, Buso, Mangni, Bunino, Pinzauti hanno già il contratto… Galli? Vedremo fra pochi giorni se rinnoverà. Lui è molto intelligente e noi contiamo su di lui e sulla sua professionalità in campo e fuori.

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