Il Lecco suda in allenamento in vista della Feralpisalò: intensità la parola d’ordine

Lecco

Finalmente allenamenti intensi, dove tirare il fiato è impossibile. Con un mister che non è mai contento, però sa anche incitare. È “bastone e carota”, ma soprattutto dice cose comprensibili, al momento giusto, senza risparmiare né i vecchi né i giovani. È persino più duro con quelli esperti, perché sa che devono dare l’esempio e devono guidare il gruppo. Se la prende con Anderson, poi con Zanellato, ma non fa sconti a nessuno, in generale. Cerca sempre il dialogo, ma non perde tempo in chiacchiere. È asciutto nei suoi “ordini”. Si fa capire e chi non esegue viene fermato, informato, e poi si ricomincia. Testa bassa e lavorare. “Avremmo bisogno di tempo – ripete da tempo mister Federico Valente – ma di tempo non ne abbiamo”. E sulle teste dei blucelesti vola un drone che serve per studiare persino gli allenamenti. Domani si rivedrà l’allenamento di oggi, in sala video. E si studierà quello che è andato e quello che no.

L’intensità è la parola d’ordine. Ma non si butta via niente: anche un tocco di suola di troppo è oggetto di discussione: “Se devi fare una giocata a due tocchi e la stoppi di suola, sei già fuori”, spiega Valente a un giocatore che non ha capito bene cosa doveva fare. Ma c’è poco tempo per fermarsi. Si riprende subito e la volontà di tutti è mettersi in mostra. Stanga “spazza” tutto quello che gli arriva nei pressi. Battistini è più preciso, ma altrettanto determinato. Davanti Sene sbaglia qualche pallone di troppo ma è sempre e ovunque. Sipos è più “pacato” ma grandemente impegnato. Furlan cerca di prenderle tutte per motivare gli attaccanti a fare sempre il massimo sotto porta. E Marrone, pur non disputando tutto l’allenamento (difficile, a oggi, che sia della partita contro la Feralpi), si fa vedere per ordine e precisione. Di Dio e Kritta volano sulle fasce. Frigerio recupera palloni su palloni. Zanellato non aspetta i due tocchi: la dà sempre di prima. E così via: si può finalmente parlare di una formazione che non sembra davvero da bassifondi.

È cambiato lo stile di allenamento ma anche la capacità di sacrificarsi l’uno per l’altro. Tutti fanno la corsa in più. E alla fine Valente dice la cosa più importante a un attaccante: “Tu provaci, se poi non ti riesce, fa niente. Non ti sgriderò mai per aver provato una giocata intelligente e coraggiosa”. Ecco. Il Lecco è diventato una squadra che ci vuole provare. Prima era una squadra che subiva e, al massimo, reagiva. Il cambiamento di prospettiva è netto. Ora ci vogliono i risultati a conforto di questa nuova mentalità.

© RIPRODUZIONE RISERVATA