Il cammino del Lecco: partenza a rilento, ma poi un’annata di soddisfazioni

Riviviamo in pillole le tappe del campionato. Allo scetticismo iniziale e alla curiosità a metà percorso ha fatto seguito la strepitosa cavalcata nei playoff

Che parabola cronologica, quella del Lecco 2022-23. A raccontarla, a riassumerla - episodio decisivo per crocevia superati - ci vorrebbero non poche righe ma un prontuario di umane passioni. Fra scetticismi (iniziali), curiosità di metà percorso, esaltazioni per impensabili traguardi (di tappa) scavallati. E poi ancora fiducia per un finale (di stagione regolare) rivelatosi infine (paradossalmente) deludente. Prima della cavalcata finale nei playoff.

24 settembre, ecco Foschi

L’esordio del Lecco di Alessio Tacchinardi, nel mini stadio della Virtus Verona è 2-2 con gol finale proprio di Eusepi. Bene anche in casa con la Pergolettese (2-0). Ma poi cominciano “i dolori”. I primi attriti Di Nunno-Tacchinardi, dopo la pesante trasferta (4-0) di Vicenza. Poi il Lecco perde in casa con la “modesta” (allora) Pro Sesto 1-2 e quella sera c’è l’esonero.

Ecco Luciano Foschi. Il 24 settembre – nello scetticismo generale- il Lecco si rialza e schianta il Mantova (3-0). Foschi parte bene; è il primo crocevia.

16 ottobre, vittoria a Novara

Il pareggio all’Albinoleffe Stadium (1-1) inietta ulteriore fiducia: battuta anche la (iniziale) sorpresa Sangiuliano City (2-0 in casa) poi...Un altro “bivio” (solo) potenzialmente distruttivo: il fiore all’occhiello dell’attacco, Umberto Eusepi, è squalificato per doping (fino al 31 luglio). Inappellabile: torneo finito (per lui). Ma giusto la domenica successiva a Novara, i blucelesti vincono (2-1) e convincono. È il 16 ottobre: Lecco d’alta classifica. Conferma interna con la Juve (1-0 in casa) e l’Arzignano (1-2 là). Frenata (sfortunata) in casa col Trento (1-2).

12 novembre, lo 0-0 di Salò

Il “Brumaio” parte male: è già finita? Il Lecco più brutto dell’annata subisce una scoppola in casa del Pordenone: 5-0. Il turno successivo (difficilissimo) però Foschi serra i ranghi e strappa un pari (psicologicamente) d’oro: 0-0 a Salò con la fortissima Feralpi. Nessuno lo capisce, ma quello è un altro “step” verso la gloria. Seguono tre successi: Piacenza in casa (3-1), a Trieste (1-2); e nel “derbino” col Renate al Rigamonti-Ceppi (1-0).

31 gennaio, chiude mercato deludente

Un Lecco sul podio mostra qualche immaturità: sconfitta in casa-Pro Patria (2-0), subito riscattata: 2-1 interno su un Padova “incerto” (2-1); 2 punti “buttati” (solo 1-1) a Vercelli con la Pro, dopo aver dominato (19a). Lo 0-0 in casa con la (diventata) fortissima Virtus Verona è sottovalutato da tutti. Lecco che vira 3° (34 punti col Vicenza), alle spalle di Pordenone e Pro Sesto (35). A gennaio altro crocevia il 31: chiude il mercato di riparazione e... Ci si aspettava di meglio. Nel frattempo i blucelesti hanno perso (rimontati da 0-2 a Crema ) 4-2 con la Pergolettese; “triturano” in casa il Vicenza (3-0); pareggiano a Sesto (1-1) e perdono (male) a Mantova 2-0.

19 febbraio, si torna a vincere fuori

Si lotta per la promozione diretta. Con un’inquietudine: il Lecco non fa punti fuori casa (vince solo nella sua “tana”). Così, dopo il 2-1 interno all’Albinoleffe, e la nuova sconfitta esterna col Sangiuliano City (1-0), ecco il 3-1 al Novara in casa. Si va ad Allessandria con la Juve e si pensa a un nuovo blackout, invece... È 0-2 il 19 febbraio (28a), segnano Pinzauti e Mangni. Sì, i blucelesti possono vincere anche fuori. Un nuovo successo interno (2-1) all’Arzignano porta al primo posto (51 punti) con la Feralpi. Mai visto.

5 marzo, la “frenata” di Trento

A marzo si decide la corsa al vertice: persa. Innanzitutto per la sconfitta (immeritata) a Trento, dove il Lecco perde 2-0 per due “regali” nel primo tempo. Nella ripresa domina, sbaglia un rigore e altre tre occasioni nitide con Mangni. Qualcosa “si rompe”: seguono i due 0-0 interni con Feralpi e Pordenone (scontri diretti al vertice). Nel primo, tante occasioni sprecate. E non è finita: lo 0-0 di Piacenza (33a) e (in casa; 34a) con la Triestina, fanno perdere la vetta definitivamente. Si punta al secondo posto.

22 aprile, lo 0-0 con la Pro Vercelli

Con la Feralpi che s’invola solitaria, il Lecco prima batte a domicilio il Renate (0-2, finale rocambolesco), poi in casa la Pro Patria (2-1), quindi si deconcentra a Padova (3-1; la 37a). Alla vigilia dell’ultima, in casa, con la pericolante Pro Vercelli, solo vincendo la piazza d’onore sarebbe certa. E invece il 22 aprile e 0-0. Ancora. Lecco terzo (62) al pari del Pordenone che però è in vantaggio negli scontri diretti. Ai playoff, comunque, senza preliminari.

31 maggio, miracolo a Fontanafredda

Passa (quasi) un mese e i playoff cominciano da Ancona: il “Del Conero” testimonia di un Lecco bellissimo per 85’ (2-0 con Celjak e Buso), ma nel finale i marchigiani impattano 2-2. Il ritorno del 22 al Rigamonti-Ceppi è un faticoso 1-1 in rimonta (Battistini). Blucelesti ai quarti. Lì, ecco il Pordenone, che sul Lario vince sotto il diluvio (e con un rigore dubbio) 0-1. Sembra finita e invece: il 31 maggio i blucelesti dominano e finisce 1-3 (Mangni, Bunino e Ardizzone nel finale). In semifinale con il Cesena.

18 giugno, l’apoteosi

Giugno, mese decisivo. In casa con i romagnoli, la più brutta gara degli spareggi: il Cesena domina e sbaglia gol fatti, il Lecco accorcia con Giudici (1-2). Finita? Nemmeno stavolta: nel ritorno al “Manuzzi” - 14.596 paganti - i blucelesti pareggiano con Buso e vanno ai rigori: l’ultimo -decisivo - lo segna Lepore. Il Lecco è in finale. All’andata dello “Zaccheria” 18mila spettatori almeno, i blucelesti passano fra le polemiche per l’arbitraggio di Kevin Bonacina (1-2) vincono con punizione nel finale di Lepore. Tre giorni dopo, è il 18 giugno, l’apoteosi (è storia di ieri)...

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