I playoff a forti tinte blucelesti: con Gustinetti e Sannino

Con il primo alla guida il Lecco promosso nel 1997, con il secondo nel 2007, sempre dalla C2 alla C1. Intanto il sorteggio del primo turno nazionale porta l’Ancona in dote alla squadra di Foschi

“Allegria”. In questo lunedì di metà maggio ci sono ancora tredici squadre che ambiscono a salire in serie B dopo questi snervanti playoff. Intanto, il sorteggio ha riservato l’Ancona quale prossima avversaria del Lecco. Si giocherà giovedì nelle Marche e lunedì 22 al Rigamonti-Ceppi.

Va da sé: tutte vogliono - tutte possono - vincere. Anche le più “scarse” (se ancora ce ne sono). Così anche a Lecco il punto è: “Come si vincono gli spareggi per essere promossi?”. È chiaro che ricette non ce ne sono. Ci sono però precedenti importanti. I playoff al culmine dell’annata 1996-’97, vinti con allenatore Elio Gustinetti e gli spareggi al vertice della stagione 2006-’07, allenatore Beppe Sannino. Entrambe dalla C2 alla C1.

Sono loro gli unici due nocchieri blucelesti che hanno vinto spareggi “Pro” – in forma di moderni “playoff” - in tutta la storia dell’Aquila lecchese. Due allenatori tanto diversi quanto bravi.

Tanto bravi da essere destinati, poi, a salire categorie; a giocarsi altri spareggi (addirittura per la A). A rivincere in altre piazze. Ma, ci si intenda: quei due Lecco - distanti un decennio l’uno dall’altro - erano due squadre tanto diverse, quanto diverse erano le realtà “umorali” della piazza nostrana.

Il Lecco di Gustinetti era pieno di giocatori che non avevano mai vinto. Di più: reduci da retrocessioni e in cerca di rilancio. Uomini come il portiere Monguzzi, il mediano Colombo, l’emergente terzino sinistro Allegretti, il regista Adamo, il “rinato” bomberone Campistri, la talentuosa mezzapunta Bonazzi, l’eterno bluceleste Marconi. Unico ad aver già vinto (pure in categorie superiori) era l’esterno d’attacco Limetti.

Più ricco (di “giocatori-lusso”) per la categoria era quello del 2007 col regista Lomi, il centravanti Savoldi, gli altri attaccanti La Cagnina e Barbieri, il capitano-difensore Del Piano e tanti altri uomini di categoria.

Tutta gente che aveva giocato e vinto stabilmente in una (C1), due (B) e addirittura tre (serie A) categorie superiori. La prima poi era una proprietà (Bodega) che faceva tanto con poco, la seconda (Fiori-Romano) “tanto con tanto”. La tifoseria che accolse il trionfo del Lecco di Gustinetti non era mai stata promossa sul campo negli ultimi 25 campionati; quella che impazzì per il Lecco di Sannino, solo 5 anni prima aveva vissuto il trauma di una radiazione.

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