«Difesa e Malgrati, i segreti del Lecco»

L’ex capitano Lino Marzorati ripercorre il campionato della squadra di Foschi e indica i punti di forza

Un Lecco dimenticato e negletto? Pare proprio di sì. Sulla stampa nazionale, ma anche sugli online, si continua a parlare di tutti, anche di chi, con budget multimilionari, ha rappresentato la delusione vera di questo torneo.

Del Lecco secondo da solo in classifica, poco o nulla, tra i cosiddetti “addetti ai lavori”. Il che, diciamocelo chiaramente, è un bene assoluto. È quel che mister Luciano Foschi spera da qui all’11 giugno data della finale di ritorno dei playoff. Insomma, meno “quotano” il Lecco, meglio è.

Non a caso al termine della gara contro la Pro Patria, il tecnico laziale ha pronunciato la seguente frase: «Complimenti alla Feralpisalò che ha vinto il campionato battendo un Lecco secondo».

Matematica

Sì, perché il Lecco è, oggi, la squadra da battere. Domani si vedrà. Ma se, per puro caso, i blucelesti vincessero a Padova e Pro Sesto e Pordenone perdessero (il Pordenone potrebbe anche pareggiare e sarebbe dietro), sarebbero matematicamente secondi. A discapito di ogni pronostico, di ogni previsione degli “espertoni” nazionali.

Se era, infatti, difficile, anzi, quasi impossibile, per tutti, anche per noi, prevedere un campionato del genere dopo quattro soffertissime giornate della gestione Tacchinardi, è risultato subito evidente il cambio di passo con l’arrivo, a partire dalla quinta di andata, di Luciano Foschi. Certo, neanche dopo i suoi sei risultati utili consecutivi dei quali cinque vittorie, era semplice prevedere l’esito di questo campionato, che sarà il migliore del Lecco in serie C a risalire dal 1969/70, se saprà arrivare secondo.

Nel caso arrivasse terzo, sarebbe il migliore dal 1975/76 e se arrivasse quarto dal 1976/77, quello della conquista della Coppa Italia di serie C e del Torneo Anglo Italiano. Insomma, comunque vada sarà un successo che ci porta indietro di cinquant’anni circa.

A rendergli omaggio è anche l’ex capitano Lino Marzorati, che con il Lecco quest’estate non ha trovato un accordo ma che ora ha smesso con il calcio giocato.

Abilitazione

«Ho cominciato a seguire il settore giovanile del Milan – spiega l’ex difensore centrale bluceleste -. Sono coordinatore dell’U13 e 14 del Milan. Sto imparando dal mister e dai ragazzi, ritornando da dove sono partito, ovvero in rossonero. A giugno poi avrò l’abilitazione come ottico, ma ora sto pensando al mio nuovo ruolo nel Milan. L’ottico ho sempre tempo di farlo. Mi piace di più stare con i ragazzi, per ora. E poi appena potrò verrò a vedere il Lecco ai play-off. Mi è rimasto nel cuore, nonostante tutto. Ho conosciuto delle belle persone come tutto lo staff di preparazione atletica, alcuni giocatori, e il vice allenatore Andrea Malgrati. Oltre a Tato e Bonino, naturalmente, i due magazzinieri».

Ma qual è il segreto del successo cominciato proprio con il buon piazzamento della scorsa stagione della quale Marzorati era stato protagonista? “Lino” la pensa così: «Con Andrea Malgrati c’è stato una continuità con il lavoro imbastito la scorsa stagione. Sono contento che sia rimasto lui che è un valore aggiunto di questa squadra e di questo ambiente. All’inizio, quando ho smesso di giocare, pensavo di aver raggiunto il massimo con il Lecco, ma il campionato mi ha riservato questa sorpresa. E quest’anno sicuramente il Lecco supererà il mio massimo. Non ho visto mai partite, questa stagione, ma sapere Vicenza, Padova e Pordenone, ma anche Triestina, così dietro al Lecco mi stupisce e mi rende orgoglioso. Lecco e Pro Sesto hanno fatto davvero bene».

Costruzione

Il segreto vero? «Di sicuro il fatto che in difesa il Lecco abbia cambiato poco. I campionati si fanno bene se c’è una difesa in cui tutti si riconoscono, sono bravi, e quando il mister costruisce su questo. E da questo punto di vista, il Lecco ha saputo mantenere una struttura solida».

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