«Ci mancavano sette giocatori. Così si può andare in difficoltà»

Il mister bluceleste all’indomani della sconfitta accusata dal Lecco a Trento. «Bene nella ripresa, ma non possiamo aspettare un tempo per svegliarci»

Il festival delle occasioni perdute. E degli errori commessi. Trento-Lecco è questo, anche se, per chi l’ha vista in diretta, dal vivo, è molto di più. È l’incredibile sviluppo di una gara a due volti durante la quale il Lecco ha mostrato il peggio e il meglio di sé in 90 minuti.

«Riassumendo si può dire così - ammette mister Luciano Foschi, scuro in volto come non mai -. Ma nel calcio vince chi fa gol. Nel primo tempo abbiamo concesso opportunità al Trento su errori grandi e grossi nostri e loro le hanno sfruttate. Stava giocando meglio di noi, ma non ci stava impensierendo più di tanto. Poi, dopo un minuto del secondo tempo, Mangni avrebbe potuto cambiare totalmente la partita. Quindi il rigore, il palo… La mia squadra ha fatto vedere chi siamo. Ma non possiamo aspettare un tempo per svegliarci. Se vogliamo lottare sino in fondo, non possiamo offrire una prestazione del genere, come quella del primo tempo intendo».

Preoccupante approccio alla gara? L’ennesima trasferta “buttata via”? Foschi reagisce in maniera forte a queste “accuse”: «Se una squadra deve fare a meno di sette giocatori, ci credo possa andare in difficoltà. Avevo Pinzauti con la febbre, Buso a casa, Giudici a mezzo servizio, Galli e Ardizzone fuori, Ilari squalificato… Senza contare Eusepi… Sette undicesimi che in un’altra squadra giocherebbero tutti titolari, possono mettere in difficoltà chiunque. Abbiamo steccato un tempo, alla fine. Io non cerco mai alibi, e non voglio togliere nulla al Trento che ci ha messo in grande difficoltà, nel primo tempo. Poi nella ripresa abbiamo tirato fuori una grande prestazione e siamo stati bravi a fare la partita. Ma il calcio è fatto di gol: uno fa gol e l’altro no? Vince il primo. Un rigore sballato, un palo sfortunato e…Tutto qui».

Ma perché fare tirare un rigore decisivo a Mangni che era parso già “fuori dalla gara”? «Sabato erano lui, Pinzauti e Tordini ad aver provato a calciare i rigori. In quel momento si sentiva di calciarlo e l’ha calciato. I rigori li sbaglia solo chi li tira. Ho visto che ha preso la palla ed è andato dritto. E allora va bene. Era uno dei rigoristi». Il secondo tempo, però, nella negatività del pomeriggio in cui il Lecco ha abdicato al primo posto, ha lasciato sensazioni positive: «La reazione è sicuramente stata molto buona . Ma sono molto arrabbiato per il risultato perché con un altro approccio avremmo potuto ottenere molto di più. Ma un tempo così dà fiducia. Certo che sono fiducioso: se dopo quattro-cinque partite si sbaglia un tempo, non casca il mondo. E comunque rimaniamo lì. Queste due partite che ci attendono contro Pordenone e Feralpisalò ci diranno se dobbiamo guardare là davanti o se c’è una seconda via a cui dobbiamo pensare che è quella che passa attraverso i playoff».

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