Calcio, solo un punto per il Lecco contro la Virtus Verona : finisce 1-1 tra fischi e applausi

Finisce tra fischi e applausi e con Furlan arrabbiatissimo che se la prende con qualcuno della Curva Nord che, si spera per errore, aveva tirato un grosso petardo in campo durante il secondo tempo che gli era esploso vicino all’orecchio.

Nervosismo comprensibile da parte del numero uno bluceleste ed episodio stigmatizzato anche da mister Volpe che ha avuto parole di condanna per l’episodio. Ma se Volpe e la sua squadra si sono arrabbiati per il petardo, i tifosi si sono arrabbiati per la partita che ha dimostrato come questa squadra sia totalmente spuntata. Non perché gli manchino, numericamente, attaccanti (anzi è il reparto più dotato), ma perché gli mancano elementi capaci di finalizzare.

Non è dire poco. Una gara, insomma, dove tutti hanno dato il massimo, tra i blucelesti, ma che rende ancora più evidente l’assenza di un vero centravanti per questo Lecco. Tra i sei schierati in campo dal malcapitato Volpe, non c’è stato uno che abbia sfiorato la segnatura, se non Tordini che ha calciato sul palo da un metro (ma ci era arrivato scivolata), nel primo tempo. Da Sipos, Galeandro, Tordini, Mendoza, Rocco e Tordini, qualche mezzo tiro. Anche se su uno di Galeandro, al 7’, Galli aveva intuito l’inserimento ed era stato steso in area. Giusto rigore e Lepore dal dischetto non sbaglia quasi mai. Per cui 1 a 0 e partita che pareva in discesa. Invece la Virtus Verona ha accusato il colpo ma si è saputa subito ricompattare. E al 14’ è andata in gol su errore, guarda caso, di un attaccante del Lecco, Galeandro, che persa palla a centrocampo, ha lanciato la ripartenza velenosa della Virtus che con Amadio ha dato palla dietro a Zarpellon che non ha sbagliato. Insomma, fare e disfare è tutto un lavorare, ma non è possibile continuare così.

Nel senso che poi si rischia anche di perdere quando spendi tesori di energie per trovare la via del gol e non riesci a metterla in rete. Il leit motiv del Lecco nel secondo tempo è stato buttare palloni in mezzo senza trovare nessuno che potesse girarli in porta. E così Gomez nel finale ha preso, con un pallonetto, una traversa clamorosa, al 40’. Sarebbe stata una beffa, forse, ma cosa c’è di beffardo se in una partita non riesci mai a essere pericoloso? Insomma, Volpe lo ha ammesso. «Davanti ci manca qualcosa».

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