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Lunedì 06 Gennaio 2025
Calcio Lecco, Volpe: «Troppi infortunati. Dare una forma alla squadra diventa difficile»
Mister Gennaro Volpe è deluso e preoccupato dopo la sconfitta per 2-1 con il Trento: «Abbiamo dieci assenti, undici con Gunduz. Auspico che arrivi qualcuno dal mercato che ci possa dare una mano. C’è da rimettere insieme i cocci, c’è da ripartire e lavorare»
Mister Gennaro Volpe è scuro in volto. Arrabbiato, deluso. E preoccupato: “Non sono abituato a trovare scuse o alibi, ma la mia rabbia della conferenza pre-gara era questa: abbiamo dieci assenti, undici con Gunduz. Ciò testimonia le difficoltà che abbiamo. Una cosa che non ho mai visto, questa. Prendi tre giocatori sul mercato e se ne fermano quattro. Galeandro ha una piccola distorsione al ginocchio, Furlan nel prepartita aveva la febbre. I ragazzi ce l’hanno messa tutta, ma il Lecco è questo. Inutile nasconderci dietro al nulla”.
E Volpe scuote la testa: “Dare una forma a questa squadra, diventa difficile. Lavoriamo notte e giorno, ma continuare in queste condizioni è difficile. Il Trento è una squadra costruita bene, con giocatori funzionali a quel che vuole l’allenatore, e non ha rubato nulla. In due situazioni abbiamo perso le marcature, su entrambi i gol. Ci abbiamo lavorato e abbiamo però pagato i nostri errori”.
Poi Volpe riflette con pacatezza: “Nel primo tempo abbiamo fatto la nostra partita, con le nostre potenzialità. Abbiamo cambiato qualcosa nella ripresa con quello che avevo a disposizione, provando a mettere due esterni come Grassini e Beghetto, ma poi ci è mancata la forza fisica e anche la lucidità tecnica. La partita oramai si era resa difficile, dopo i due gol subìti. Abbiamo sbagliato anche qualche disimpegno…”. E, insomma, per il tecnico bluceleste c’è poco da dire: “C’è da rimettere insieme i cocci, c’è da ripartire e lavorare. Qua non si molla niente, questo è chiaro”.
Sarebbe bastata un po’ di “ignoranza” in più. Di cattiveria. Di furbizia. Sono mancate anche queste caratteristiche: “Penso che l’ignoranza non si può allenare – spiega Volpe -, o ce l’hai o no. Io ce l’avevo eccome quando giocavo. Si può migliorare dal punto di vista tecnico. Ma l’ignoranza ce l’hai nel Dna o non ce l’hai. E questa squadra non ce l’ha. Dobbiamo cercare l’episodio nei momenti di difficoltà, ma con undici giocatori assenti, diventa difficile”.
Staff medico e società però dovrebbero spiegare perché non ci sono recuperi e, anzi, la lista degli infortunati aumenta e si allunga: “Non voglio più dire niente a questo riguardo – taglia corto Volpe -. Si parla di due mesi e l’ho già detto: vorrei fare solo l’allenatore. Vorrei fare le partitelle dieci contro dieci. Ci stanno i ragazzi della Primavera, per fortuna, a darci una mano durante la settimana, ma il tasso di atletismo non può essere quello di un giocatore di serie C, il che non fa alzare l’intensità delle sedute in settimana. Auspico che arrivi qualcuno dal mercato che ci possa dare una mano perché così è difficile. Il paradosso è che prendiamo tre giocatori e li dobbiamo subito utilizzare tutti. Ma non possiamo pretendere da chi arriva da un giorno di giocare subito dal primo minuto, per non rovinare pure chi è appena arrivato. Non possiamo catapultare giocatori di punto in bianco. Dovremo accelerare il loro inserimento, ma se non fossero arrivati, saremmo stati in dodici in totale in rosa”.
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