Calcio Lecco: l’attacco che non attacca

Quattro partite, un gol fatto, sei subìti. Novembre terribile per i blucelesti che ora, a Zanica contro l’Albinoleffe, devono dimostrare che davanti si può fare di più. Il cambio di modulo, da 4-3-3 a 3-5-2 ha portato, se non altro, contro la capolista, a cogliere tre pali (uno di Ilari, uno di Galeandro, uno di Sipos), e a sviluppare qualche buona trama offensiva. A Gorgonzola, in una partita abulica, con solo un tiro verso la porta dei milanesi, il palo era stato colto dal centrocampista Marco Frigerio.

E contro il Vicenza era stato Tordini a prendere i legni. Insomma, un po’ di sfortuna di sicuro c’è e va tenuta in debito conto. Ma è chiaro che davanti si deve dare una svolta. Insomma: su venti squadre, l’attacco bluceleste è quindicesimo. Con 15 reti all’attivo, solamente Union Clodiense (14), Renate (12), Pro Vercelli e Pro Patria (11), e Triestina (10), hanno fatto peggio. E, purtroppo, a questi numeri realizzativi veramente bassi si aggiunge una difesa non imperforabile. Con 20 gol subìti il Lecco ha la tredicesima difesa del torneo. Dietro ha Lumezzane, Pro Vercelli, Triestina, Arzignano, Union Clodiense, Caldiero Terme e Pergolettese.

È facile accorgersi che solamente Pro Vercelli, Triestina, Union Clodiense hanno anche un attacco peggiore del Lecco, come detto sopra. Ma è colpa degli schemi? Di Baldini, di Volpe? Pare proprio di no. O almeno, solo in parte. Il sospetto è che siano gli attaccanti a far mancare il loro apporto. Un sospetto sempre più forte perché con Baldini prima e con Volpe poi, non stanno segnando. Sipos è rimasto a 3 gol (capocannoniere) e Galeandro a 2 con Ilari e Lepore (due rigori). A una rete i difensori Celjak, Marrone e Kritta, i centrocampisti Frigerio e Ionita. Più l’autorete di Salvi della Clodiense. Stop. Mancanze evidenti fin dall’inizio di questa stagione. Parliamo del ritiro di Veronello: in due mini partite da 45’ non era stata segnata neanche una rete contro Chievo e Vogherese (squadre di serie D). Ma neanche con il Sondrio (D) in casa, il 4 agosto, si era vista uno straccio di segnatura.

Quindi il Lecco si era sbloccato contro la Clodiense (1 a 0, ma autorete su cross di Tordini), e per le successive due giornate era sempre andato in gol: 1 a 1 a Trento e 1 a 1 contro il Lumezzane in casa. Diciamo, anzi, che a parte il pari a reti bianche di Novara, il Lecco sembrava aver trovato la quadra dalla quinta alla settima di andata: sette gol in tre partite. Due vittorie (Triestina e Arzignano) e una sconfitta (Pro Vercelli). Con Sipos e Galeandro che sembravano poter crescere. Ma dalla sconfitta per 2 a 0 interna contro il Renate (tante occasioni, zero gol), il Lecco è ripiombato nella sterilità: quattro partite, tre reti contro Renate, Pro Patria, Pergolettese e Feralpisalò. Non a caso, tre sconfitte e una vittoria (Pergolettese). Poi un gol contro l’Alcione è bastato (a malapena) a vincere. E si arriva dunque al novembre “nero”. Con Vicenza, Virtus Verona, Giana e Padova, che mettono a dura prova la difesa del Lecco mentre tutte e quattro rischiano poco. Paradossalmente ha rischiato di più la capolista Padova delle tre squadre che avevano incrociato prima i tacchetti con i blucelesti.

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