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Martedì 13 Giugno 2023
A Seregno, cinquantun’anni fa. Quell’ultimo treno per la B
A metà giugno del 1952 oltre tremila supporter al seguito del Lecco nella partita-promozione
Sì, comunque vada; qualsiasi sia il risultato dello “Zaccheria”, quella a Foggia sarà l’ultima trasferta della squadra bluceleste nell’annata 2022-’23.
Una stagione calcistica di terza serie di un Lecco che sta gonfiando la passione - mai veramente sopita, solo “mortificata” dalle delusioni - di migliaia di tifosi. Blucelesti per tradizione familiare centenaria, in moltissimi casi. E allora, visto che è così e visto che di tante trasferte “umilianti” non c’è proprio bisogno di raccontare (dalle sconfitte “scaccia-promozioni” di Leffe, Saronno, a quelle “causa-retrocessione” di Pagani) ecco riemergere il ricordo di una trasferta “tatuata” nell’anima bluceleste di tantissimi lecchesi “over-50”.
È il 1972, la seconda domenica del mese di giugno – il giorno prima, sabato, a Genova il pugile Bruno Arcari si è riconfermato campione mondiale dei pesi welter junior battendo alla 12a ripresa il brasiliano João Henrique - pioviggina, poi compare un po’ di sole, poi ri-piove. Quel Lecco allenato da Angelo “Ciccio” Longoni, va a giocare nella vicina Seregno. È iscritto in terza serie - oggi come allora - nel girone A (settentrionale). Il “Ferruccio” trabocca di gente. Sono quasi tutti lecchesi, arrivati in pullman, auto, treni... Con quel Lecco (48 gol fatti, 24 subiti) ci sono almeno tremila tifosi al seguito. La classifica recita: Lecco 49 punti e Alessandria 45 (la vittoria regala solo 2 punti) e dietro tutte le altre. Ergo: ai blucelesti basta un “punticino-ino” e la B è cosa fatta. Così come ai brianzoli per salvarsi. È la squadra del terzino Fernando Tam, dell’ala Angelino Marchi, di Guseppe Meraviglia in porta, di Bruno Chinellato, del mandellese guizzante Osvaldo Jaconi.
La partita comincia, centinaia di bandiere blucelesti inzuppate di acqua, in campo si “traccheggia”: in fondo il pareggio è già scritto. Così a un certo punto il mitico arbitro Agnolin di Bassano del Grappa (diventerà uno dei pi importanti della storia del calcio nazionale) si avvicina a qualche giocatore e gli sussurra: «Signori, almeno fate finta di giocare...», ma: “nisba”, nemmeno quando arrivano notizie da Verbania, dove i lacustri stanno surclassando la diretta concorrente Alessandria (finirà 3-0), scuote gli animi in campo.
Pareggio doveva essere, pareggio sarà: 0-0. La festa comincia, invasione di campo, corse forsennate in mezzo al pratone del “Ferruccio” e festeggiano tutti. Anche il presidentissimo Mario Ceppi, che promette un (possibile) ritorno in serie A. Non andrà così: sarà quella la sua ultima promozione, 51 anni (e due giorni) fa...
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