Apicoltura, meleti e vigne Pioggia: raccolti a rischio

Il clima Le continue precipitazioni favoriscono la diffusione dei parassiti Nei vigneti dopo le prime segnalazioni è allerta per la peronospora

Il maltempo frena in qualche caso i turisti, rallenta gli acquisti e provoca danni all’agricoltura. Una primavera quantomeno particolare questa del 2024 caratterizzata da piogge abbondanti e temperature non particolarmente miti che stanno creando difficoltà a diversi settori produttivi e merceologici come dimostrano dati e analisi economiche.

In campo agricolo, in provincia di Sondrio sono meleti, vigne e la produzione di miele dalle api ad essere messe a dura prova. Basti pensare che nell’ultima settimana, secondo i dati a disposizione della Fondazione Fojanini di Sondrio, le precipitazioni hanno determinato apporti totali di oltre 80 mm d’acqua e che l’Adda (a valle del lago di Como) ha raggiunto un’altezza di 3,40 metri, quando era 2,19 prima delle piogge.

Abbondante

Se la mela, con quasi 1.400 tipi differenti in tutta Italia, è stata eletta regina della biodiversità in queste settimane deve vedersela con gli effetti dei cambiamenti climatici che oltre ai danni causati da maltempo hanno favorito, anche storicamente, la diffusione di insetti e organismi alieni con conseguenti perdite per oltre un miliardo di euro nelle campagne italiane. A fare il punto della situazione è Coldiretti che la scorsa settimana in occasione della celebrazione della giornata mondiale della biodiversità ha stilato la top five delle specie più presenti nelle abitudini di consumo dei cittadini, sulla base dell’elenco delle piante da frutto iscritte al registro nazionale. Una classifica che premia anche le produzioni valtellinesi pur alle prese con i guai causati dalle piogge abbondanti che rendono le piante più fragili di fronte agli attacchi di funghi e parassiti.

Nei meleti sono state infatti segnalate infezioni primarie di ticchiolatura, ma in alcune situazioni anche macchie. Tanto che l’ultimo bollettino della Fondazione Fojanini, in questo periodo di elevata umidità e piogge continue, suggerisce di mantenere alta l’attenzione e procedere con i trattamenti di copertura. Il problema è però che i numerosi eventi piovosi, associati alle lunghe bagnature fogliari, non li hanno facilitati.

Peggio è andata e sta andando ai vigneti: è allerta massima per l’infezione primaria di peronospora. Le prime avvisaglie si sono registrate nella fascia vitata compresa tra i comuni di Buglio in Monte e Castione e le ultime violente piogge hanno aggravato lo stato delle cose.

«Ogni evento piovoso da qui in avanti determina nuovi rischi di infezione, con partenza di infezioni secondarie» sottolineano dalla Fondazione Fojanini. Se il fungo prevale sui piccoli acini, il danno è irreparabile. Sono stati segnalati anche sintomi di black rot in alcuni vigneti, con necrosi anche su tralcio. Una situazione ben lontana da quella di due anni fa quando la siccità annullò praticamente il rischio di peronospora.

Evidente

«Siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione del clima - sottolinea la Coldiretti - con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo che si abbatte su un territorio reso fragile anche dal consumo di suolo. Senza dimenticare le difficoltà degli apicoltori, costretti a fronteggiare una primavera difficile tra eccesso di precipitazioni e temperature basse, con cali produttivi ormai inevitabili sulle prime produzioni come acacia, tarassaco e millefiori primaverili».

Ai danni da maltempo si aggiungono poi i guai causati dalle specie aliene che pesano sulla biodiversità. Si va dalla “cimice marmorata asiatica” proveniente dalla Cina che con le punture rovina i frutti, rendendoli inutilizzabili e compromettendo seriamente parte del raccolto alla Popillia japonica, coleottero giapponese che defoglia i vigneti e piante da frutto in parte del Piemonte e della Lombardia.

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