Valmadrera, la rassegna al Cineteatro Artesfera si apre con Mercadini

Per il terzo anno consecutivo andrà in scena lo scrittore e drammaturgo

La rassegna teatrale del CineTeatro Artesfera di Valmadrera si apre con un gradito ritorno. Per il terzo anno consecutivo “timbrerà il cartellino” lo scrittore e drammaturgo Roberto Mercadini. Lo farà con uno spettacolo non nuovo ma rinnovato, quello dedicato all’opera più conosciuta dello scrittore statunitense Herman Melville, “Moby Dick”. L’appuntamento è per venerdì 8 novembre alle 21 (biglietti a partire da 23 euro).

«”Moby Dick” è la versione nuova di uno spettacolo che feci tanto tempo fa, uno spettacolo che mi fu commissionato nel 2010 dal “Museo della Marineria” di Cesenatico. Adesso sto recuperando le prime opere che ho scritto, ma che mettevo in scena solo tre, quattro volte, nel circondario dove vivevo. Penso che ora valga la pena riprenderli, rifinirli e farli conoscere a tutta Italia».

Durante la rappresentazione Mercadini farà tre cose: racconterà il libro, lo leggerà e reciterà dei monologhi del capitano Achab. «Io credo che “Moby Dick” sia un libro frainteso - prosegue Mercadini - molti pensano sia un romanzo d’avventura, in realtà è un libro dove ogni capitolo è scritto con un tono diverso, come se Melville volesse dimostrare tutto quello che è possibile fare con le parole. “Moby Dick” è un libro che ti spalanca il cervello, come se, leggendolo, la tua mente si allargasse, si espandesse, come se tu non potessi accontentarti di una prospettiva unica».

“Moby Dick” è considerato uno dei grandi capolavori della letteratura americana, ma ebbe una curiosa storia editoriale. Pubblicato nel 1851, fu un clamoroso fiasco, tanto che vendette poco più di tremila copie. L’opera venne rilanciata negli anni venti del secolo scorso, ottenendo il meritato successo a livello mondiale. In Italia venne tradotto per la prima volta nel 1930 da Cesare Pavese e pubblicato solo due anni dopo dall’editore Carlo Frasselli. Il libro racconta l’epopea della baleniera Pequod mentre i marinai danno la caccia a balene e capodogli. Il titolo è dato dal nome della balena bianca che il capitano Achab insegue in maniera ossessiva, per vendicarsi della gamba mozzata nel precedente scontro. Il celebre capitano è diventato uno dei più famosi “eroi tragici” della storia della letteratura. «Secondo il critico americano Harold Bloom, Achab è la fusione di tre personaggi: Amleto per i soliloqui, il Satana di Middleton per l’ego e la volontà di sfidare gli dei e Don Chisciotte, per la sua ossessione nell’inseguire un obiettivo impossibile».

La tragicità dell’epopea di Achab è resa a volte più leggera dallo scritto di Melville. «Quello che porterò in scena è uno spettacolo in cui si ride anche - conclude Mercadini - perché in alcuni punti “Moby Dick” è anche un’opera comica».

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