Cultura e Spettacoli / Lecco città
Giovedì 12 Settembre 2013
Torna il cineforum al Nuovo
In apertura “Il Grande Gatsby”
In programma anche la pellicola di Howard su Lauda e Hunt
Eppoi il debutto dietro la macchina da presa di Dustin Hoffman
Lecco
Dopo il cinema delle prime visioni torna a Lecco anche Spazio Cinema, con un cartellone che fissa gli appuntamenti fino al 12 dicembre.
La rassegna del Nuovo, che debutta questa sera con “Il grande Gatsby” interpretato da Leonardo Di Caprio, ha in cartellone film che hanno caratterizzato la stagione appena conclusa più molti che ancora non sono usciti, tanto meno a Lecco.
Da segnalare i film italiani “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino e l’esordio alla regia di Valeria Golino, “Miele”, e poi i film di Ron Howard – in uscita in questi giorni, sull’appassionante sfida fra due piloti di Formula 1 degli anni Settanta, Hunt e Lauda - Sofia Coppola – la gang di ragazzine che svaligiano le case dei ricchi e famosi in cerca di memorabilia - Ozon - i difficili equilibri borghesi fra finzione e realtà - Soderbergh – gli effetti collaterali, tragici, della cura di una depressione e Dustin Hoffman – un Cocoon meno roseo. Abbonamento 35 euro, ingresso singolo 5 euro.
Si comincia con “Il Grande Gatsy” che vede di nuovo insieme il formidabile Leonardo Di Caprio nel ruolo del titolo e il regista australiano Baz Luhrmann, autore di un “moderno” “Romeo e Giulietta” (con un giovane Di Caprio) e una versione molto “belle epoque” di “Moulin Rouge”.
Il film narra la storia di un aspirante scrittore, Nick Carraway, un provinciale che arriva a New York nella primavera del 1922, un’epoca in cui regna la dubbia moralità, la musica jazz e la delinquenza. In cerca del suo personale Sogno Americano, Nick si ritrova vicino di casa di un misterioso milionario a cui piace organizzare feste, Jay Gatsby, ed a sua cugina Daisy che vive sulla sponda opposta della baia con il suo amorevole nonché nobile marito, Tom Buchanan. È allora che Nick viene catapultato nell’accattivante mondo dei super-ricchi, le loro illusioni, amori ed inganni.
Nick è quindi testimone, dentro e fuori del suo mondo, di racconti di amori impossibili, sogni incorruttibili e tragedie ad alto tasso di drammaticità. Una continua “festa mobile” che il regista australiano sa animare come pochi altri, sulle note di un rhythm ’n blues contemporaneo che aspira a giocare il ruolo inebriante che all’epoca giocava il jazz.
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