Cultura e Spettacoli / Lago
Venerdì 17 Ottobre 2014
Tango e letteratura insieme
Una “festa” in sala Ticozzi
Protagonista dell’evento di domani a Lecco Laura Gisella Bono
È la cultura latinoamericana che s’intreccia alla poesia, anche occidentale.
È danza tradizionale reinterpretata con stimoli inediti. È letteratura accompagnata dalla musica. È un melting pot di genti, tradizioni, lingue, storie che attraversano l’oceano, azzerano le distanze temporali, dialogano e invitano ad aprirsi al mondo. Lo spettacolo “Fiesta de tango y poesía”, in scena domani in sala Don Ticozzi a Lecco, è tutto questo: un concentrato di spettacolo forgiato dalla fantasia di Laura Gisella Bono, la regista nata in Uruguay da padre lecchese (di Rancio) e madre indigena.
Laura Gisella Bono, che è tornata ancora giovanissima a Lecco insieme alla famiglia, ha una passione sfrenata per la vita teatrale. E da quando, due anni or sono, si è iscritta alla scuola d’arte drammatica “Paolo Grassi” di Milano, ha accudito il sogno di fondere la sua vita “parallela” tra Lecco e il Sudamerica in uno spettacolo unico. Già presentato in anteprima a Mandello del Lario lo scorso aprile, nuovamente arricchito, “Fiesta de tango y poesía” domani torna sotto i riflettori in città (ore 21; biglietti in loco 7 euro).
Partendo dalla danza sudamericana per eccellenza, il tango, e le milonghe tipiche del Río de la Plata, Laura Gisella Bono intarsia brani di Jorge Luis Borges, James Joyce, Mario Benedetti e Daniel Viglietti. I monologhi teatralizzati di Bono, accompagnata sul palco dagli attori Dario Virnuccio e Pier Giorgio Cesaretto, si “sposano” alla musica del fisarmonicista Paolo Sorace. «Da dieci anni tengo dei corsi di spagnolo alla “Pro Loco” di Mandello: grazie a loro ho imparato tanto, approfondendo la storia del tango, della mia terra. Poi, da un paio d’anni, ho scelto di coltivare la mia passione alla scuola “Grassi” di Milano, per diventare attrice di teatro – racconta la regista -. Dopo la “prima” a Mandello, vedendo tanta partecipazione nel pubblico, ho scelto di riscrivere lo spettacolo da un punto di vista teatrale. Inserendo delle pièce letterarie». Dall’idea alla realizzazione, il passo è stato breve, ma non semplice. «Un esperimento, unire il tango a Joyce, rischiando anche, ma scegliendo di affidarmi a due giovani attori conosciuti a Milano», conclude Bono.
Per uno spiacevole inconveniente, ieri abbiamo pubblicato una foto errata a corredo dell’articolo sullo spettacolo: e ce ne scusiamo con le dirette interessate e i lettori.
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