Cultura e Spettacoli / Morbegno e bassa valle
Sabato 10 Febbraio 2018
Solo in volo, emozioni ad alta quota
Il pilota Maurizio Folini è il protagonista del documentario con la regia di Luca Maspes. Riflettori puntati sui soccorsi in montagna. Tra le altre, anche le testimonianze di Messner e “Popi” Miotti .
La montagna ce l’ha nel dna: guida alpina, portavoce delle Guide alpine della Val di Mello, alpinista, viaggiatore, Luca Maspes noto ai più come Rampikino questa volta ha voluto parlare di ciò che succede in quota attraverso un cortometraggio girato in due anni fra Valmalenco, Engadina, gruppo montuoso del Bernina e nelle Dolomiti della Val Gardena, facendo uso di immagini d’archivio girate in Nepal.
Protagonista è Maurizio Folini, il noto pilota di elicottero di Chiuro, mentre l’attore sondriese Stefano Scherini interpreta Luigi Bombardieri caduto nel 1957 mentre saliva in elicottero alla Capanna Marinelli. Nel film ci sono testimonianze di Giuseppe “Popi” Miotti (alpinista, storico dell’alpinismo), Angelo Schena (presidente della Fondazione Bombardieri di Sondrio), Armin Senoner (Guida alpina e soccorritore in Nepal insieme a Maurizio Folini), Ueli Barfuss (pioniere del volo in montagna) e Reinhold Messner, il più famoso alpinista del mondo, che racconta cosa è cambiato in Himalaya con la possibilità di essere soccorsi fino ad alte quote. La regia è di Maspes e la sceneggiatura di Valentina D’Angella.
«L’idea del cortometraggio - dice Maspes - è nata più di quattro anni fa, quando Maurizio Folini mi aveva contattato per montare un video documento dei suoi eccezionali soccorsi con l’uso della long-line, effettuati sull’Everest, dei record ancora imbattuti per la quota raggiunta. Una storia di una guida alpina che diventa pilota di elicotteri e che arriva a salvare vite umane fin quasi a 8000 metri, una storia che immediatamente ho immaginato andasse raccontata con qualcosa di più che un semplice montaggio di immagini spettacolari e uniche».
«Poi si aggiungeva la figura di Luigi Bombardieri, personaggio sondriese che ha dedicato tutta la sua vita extra lavorativa alla montagna, a pensare a come poter “migliorare” il mondo alpinistico che tanto amava».
E proprio Bombardieri fu tra i primi a immaginare l’elicottero come mezzo da sperimentare per i soccorsi in alta montagna. La storia di Folini comincia qui, dai resti dell’elicottero su cui volava Bombardieri. Era il primo elicottero che arrivava a Sondrio e quel volo verso la montagna era una sorta di “test”. Il corto si chiama “Solo in volo” e «si riferisce al fatto che “solo in volo” certi interventi di soccorso sono possibili in tempi brevi e utili per andare a buon fine; ma anche che solamente se sei “solo in volo” puoi portare così in alto l’elicottero ed effettuare al contempo operazioni di recupero».
Ad accompagnare Maspes in questo viaggio la Fondazione Luigi Bombardieri di Sondrio, casa produttrice del film e «per la costruzione del film devo tutto alla mia compagna Valentina d’Angella, giornalista di montagna e alpinismo, che è riuscita a dare un senso ed un percorso logico alla storia che legava Bombardieri a Folini. Un altro colpo di fortuna è stato l’essere amico d’infanzia di Stefano Scherini».
Gli altri attori per la ricostruzione della vita di Bombardieri sono due bravissimi amici alpinisti, Tito Arosio e Saro Costa, che insieme a Giuseppe Della Rodolfa, Guida alpina e gestore del Rifugio Marinelli, sono stati impegnati nel Canalone Folatti, «un canale di ghiaccio e neve di 600 metri non facile da gestire per lavorarci e fare riprese. Infine il mio maestro di alpinismo, Giuseppe Popi Miotti, presenta nel film la più innovativa invenzione di Bombardieri».
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