Cultura e Spettacoli / Tirano e Alta valle
Martedì 19 Giugno 2018
Segale a Bormio, apre l’album dei ricordi
Sabato 30 giugno in prima visione il documentario di Giovanni Peretti sulla coltura in Alta Valle. L’opera ha preso il via dalla documentazione del lavoro di restauro della mietitrebbia, simbolo del lavoro contadino.
Sabato 30 giugno, a partire dalle 21 nella sala della Banca Popolare di via Roma, sarà proposto in prima visione il documentario girato da Giovanni Peretti sulla coltura della segale in Alta Valle. L’opera, che ha preso il via dalla documentazione del lavoro di restauro della vecchia mietitrebbia, racconta l’intera filiera della segale, dalla semina al mulino, attraverso fotografie rare e le testimonianze, ovviamente in dialetto, degli anziani.
Il video, della durata di un paio d’ore, accompagna parole e immagini in un viaggio nel tempo, quando Bormio era un paese a vocazione contadina, orgoglioso dei propri prodotti e delle proprie tradizioni e solidale nei momenti di difficoltà. L’imponente Mansal, per esempio, fu acquistata dal Consorzio Alpi e Latteria durante la Seconda guerra mondiale, in un momento di enormi difficoltà economiche, per far fronte al lavoro della trebbiatura, insostenibile manualmente perché gli uomini validi erano tutti al fronte e in paese erano rimasti solo donne e bambini.
Il macchinario – un colosso in legno e ghisa dal peso di diverse tonnellate e dalla lunghezza di 13 metri – fu usato sino agli anni Cinquanta e fu di grandissimo aiuto per la popolazione locale. Tuttavia, quando sopraggiunse il turismo, venne senza alcuna riconoscenza abbandonato in un deposito a cielo aperto, dove è rimasto sino a qualche anno fa quando un gruppo di volontari – in gran parte artigiani che, da giovani, avevano lavorato alla “Baita della Trebbia”– s’è fatta carico di provvedere a un suo restauro. Peretti ha filmato le fasi più delicate del restyling, compresa la volta in cui – ultimati i lavori – si sono provate a rimettere in moto le cinghie e a trebbiare un covone di segale. L’esperimento è riuscito: pur con qualche difficoltà, infatti, la Mansal è tornata a funzionare, come ben si è visto anche durante i Pasquali del 2017, quando la trebbiatrice è stata esposta in piazza del Kuerc tra l’ammirazione generale.
Il lavoro di recupero non ha ancora superato invece la prova più complessa: quella dell’individuazione di una sede museale in cui la “machina da bater” possa essere custodita e comodamente ammirata dai turisti e dalle nuove generazione. A Giovanni Peretti il merito intanto d’aver messo al sicuro almeno i ricordi: nel filmato infatti sono custodite le testimonianze degli anziani che ricordano le fatiche del mondo contadino, ma anche aneddoti divertenti e curiosi legati ai lavori nei campi della Coltura o presso la Baita della trebbia. Il documentario ripercorre inoltre le fasi della lavorazione della segale, dalla semina autunnale al raccolto estivo, proponendo il racconto di riti e tradizioni che i giovani non conoscono più.
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