Cultura e Spettacoli / Sondrio e cintura
Venerdì 14 Giugno 2019
Relazioni umane, spunti di riflessione con SondrioTeatro
Il cartellone. Dieci spettacoli per la stagione 2019/20. Si comincia il 29 ottobre con Angela Finocchiaro. Programma che affianca classico e contemporaneità.
Quelle che saranno presentate a partire dal 29 ottobre fino al 30 marzo del prossimo anno saranno, per usare una terminologia del direttore artistico Fiorenzo Grassi, «simmetrie teatrali» ad indicare un’ordinata corrispondenza fra diversi elementi. E, qui, gli elementi sono i differenti spettacoli – accomunati però dal filo rosso delle relazioni umane – che andranno in scena per la nuova stagione di Sondrio Teatro 2019-2020 che, ieri mattina, è stata ufficialmente presentata. Confermati, «dopo un bel confronto», come ha sottolineato l’assessore alla Cultura Marcella Fratta, i dieci spettacoli che sapranno offrire una serie di storie, «spunti sempre nuovi di riflessione sulla condizione umana – ha detto Fratta – per aiutare lo spettatore nella sua formazione personale, ma anche per divertirsi. Abbiamo voluto bilanciare il teatro classico, quello rivisitato e quello attuale».
Grassi è entrato nel dettaglio della stagione di prosa che mischia elementi di contemporaneità e “lasciti”. «In tutti i casi - ha affermato Grassi - indaghiamo l’animo umano, la sua psicologia, l’aspetto relazionale che fanno del teatro e delle sue parole il plot necessario per affascinare ed emozionare il pubblico». Ma ecco i protagonisti della stagione. Si parte il 29 ottobre con l’ironia di Angela Finocchiaro in “Ho perso il filo” in cui si confronta con un tema della classicità (il filo di Arianna) per rappresentare il labirinto della vita di un’artista, scandendo le tappe più importanti della sua carriera. Equivoci e godibilità per “La scuola delle mogli” con la regia di Arturo Cirillo l’11 novembre, mentre il 27 novembre lettura e letteratura della cronaca entrano a teatro con Beppe Severgnini che parla in “Diario sentimentale di un giornalista” di vizi e vezzi degli italiani filtrati attraverso il grandangolo di giornalista.
Due «leonesse del passato» e dell’oggi sono attese il 12 dicembre: Anna Maria Guarnieri e Giulia Lazzarini in “Arsenico e vecchi merletti”, pièce legata agli equivoci che permette di penetrare le debolezze umane, sempre sul filo di una delicatissima ironia che le due mattatrici sanno interpretare.
Il nuovo anno parte il 7 gennaio con “Un borghese piccolo piccolo” che, tratto dalla cinematografia, diventa un testo teatrale pur non snaturando la vicenda, quella del bisogno di un padre di vendetta – più che di giustizia – per quanto capitato al figlio su cui puntava tutte le sue aspettative.
Per la Giornata della memoria sarà proposto il 22 gennaio “Destinatario sconosciuto” (con recita anche per le scuole) che porta in scena l’amicizia, in forma epistolare, di due persone. «Lo spettacolo prevede un coro – ha anticipato Grassi – che individueremo sul territorio». Tutto interpretato da uomini, come nel periodo elisabettiano, “Romeo & Giulietta. Nati sotto contraria stella” con Ale e Franz ed Eugenio Allegri il 4 febbraio per proseguire con “Don Chisciotte” il 24 febbraio con Alessio Boni regista e attore e l’attrice amata da Ferzan Ozpetek, Serra Ylmaz, dalla straordinaria presenza scenica.
Serata impegnativa con “I fratelli Karamazov” il 17 marzo per chiudere in leggerezza con “Il maschio inutile” il bric-à-brac della Banda Osiris.
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