Premio letterario Manzoni, ecco i finalisti

Saranno Marco Cassardo, Daniele Pasquini e Nicoletta Verna a disputarsi il prestigioso premio letterario internazionale “Alessandro Manzoni - Città di Lecco”, questo è il responso della giuria tecnica che è stato annunciato ieri nella conferenza stampa organizzata nella sede lecchese di Confcommercio, alla presenza del presidente Antonio Peccati, dell’assessore alla cultura e vice sindaco Simona Piazza, del presidente dell’associazione “50&Più” Eugenio Milani, del presidente di ACinque Stefano Simonetti e del membro della giuria Stefano Motta. Adesso la palla passerà ai cento giurati popolari che, dopo aver completato la lettura dei tre libri, esprimeranno il loro giudizio. L’annuncio del vincitore avverrà sabato 19 ottobre nella sala conferenze di Confcommercio, a palazzo Falck.

I presenti hanno espresso grande soddisfazione per il fatto di aver raggiunto la ventesima edizione di questo prestigioso premio letterario. «Questa manifestazione è sicuramente vista con occhi diversi, rispetto alla prima edizione - dichiara Milani - ci consente di mantenere vivo il legame tra le opere di Manzoni e Lecco. Il format, elaborato nel 2005, ci porta a premiare il miglior romanzo storico dell’anno».

Anche l’assessore Piazza ha espresso la sua felicità per questa iniziativa. «Riportiamo in città l’attenzione per il romanzo storico, dando a tutti la possibilità di incontrare autori importanti».

I tre libri finalisti sono “Eravamo immortali” di Marco Cassardo, “Selvaggio ovest” di Daniele Pasquini e “I giorni di vetro” di Nicoletta Verna. Il primo racconta la storia di un’amicizia “immortale”, quella tra Stefano e Nando, dalla ritirata in Russia alla senilità, un rapporto lungo sessant’anni. Il libro di Pasquini è ambientato alla fine dell’Ottocento nella Maremma, territorio di butteri e briganti. Un romanzo d’avventura corale che intreccia anche il famoso “Wild West Show” di Buffalo Bill. “I giorni di Vetro” narra la storia di Redenta, nata il giorno del delitto Matteotti, vissuta tra fascismo e partigianeria.

I dettagli del lavoro della giuria tecnica li ha poi espressi lo scrittore e saggista Stefano Motta. «Nel 2022 in Italia sono stati pubblicati oltre 100.000 libri, noi ne abbiamo valutati una sessantina. Spesso si fa fatica a trovare un buon libro, a volte quelli scelti non hanno incontrato il favore della giuria popolare, ma noi li scegliamo per la qualità della scrittura. I tre libri di quest’anno hanno in comune due cose: sono storie legate alla provincia italiana e chiedono al lettore di schierarsi, di prendere una parte, scoprendo alla fine che non c’è alcuna parte da prendere. Questa è letteratura, non narrativa, e la letteratura deve far pensare».

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