Paolo Punzo, il “pittore della montagna” protagonista a Sondrio per una rassegna
visitabile dal 15 novembre al 2 febbraio

L’arte di Paolo Punzo, il “pittore della montagna” come è stato definito, sarà protagonista a Sondrio dal 15 novembre al 2 febbraio in una doppia sede espositiva: il MVSA-Museo Valtellinese di Storia ed Arte e il CAST - il Castello delle Storie di montagna. La mostra “Paolo Punzo. Montagne di Lombardia” - promossa dall’agenzia di comunicazione Welcome con il patrocinio e il contributo del Comune di Sondrio, il patrocinio della Fondazione Lombardia per l’Ambiente (FLA) e il fondamentale sostegno della Banca Popolare di Sondrio (Main Sponsor) - sarà inaugurata venerdì 15 novembre alle ore 18.30 nela sede del MVSA di Sondrio a Palazzo Sassi de’ Lavizzari.

Sondrio è la tappa conclusiva di un progetto espositivo articolato, ideato dall’agenzia di comunicazione Welcome di Bergamo, che da fine 2022 ha visto la mostra toccare diverse tappe: Lecco, Milano (Palazzo Pirelli, sede del Consiglio Regionale della Lombardia), Erba e Bergamo. A comporre la mostra è un’ampia selezione di circa 70 opere provenienti da collezioni private realizzate dall’artista Paolo Punzo (Bergamo 1906-1979), particolarmente legato ai paesaggi alpini della Valtellina e della Valchiavenna. Autodidatta, cresciuto nel CAI, Punzo dipinge spesso en plein air, scalando le cime con tavolozza e colori per restituire nelle sue tele i profili delle rocce, i riflessi della luce sui nevai e quel paesaggismo epico caratterizzato da un’ispirazione sincera e una spontaneità esecutiva che lo allontano da ogni retorica legata alla montagna.

«I quadri di Punzo ritraggono le principali cime lombarde con l’entusiasmo dell’alpinista – spiega Giorgio Cortella di Welcome - affondando le sue radici nel realismo lombardo ma liberandolo da ogni retorica accademica e restituendoci l’immagine vibrante e materica di un paesaggio incantato. E di questo paesaggio sono soprattutto le montagne della provincia di Sondrio ad essere le protagoniste assolute».

Il progetto è stato accolto con grande favore dall’amministrazione comunale di Sondrio: “Questa mostra, così ricca e srutturata, rappresenta per l’Amministrazione Comunale di Sondrio un’importante occasione per celebrare le montagne che custodiscono la nostra città e ne disegnano lo skyline. Il pittore Paolo Punzo, pur essendo bergamasco, frequentava con assiduità le nostre montagne, in particolare quelle della Valfurva e della Valmalenco e le restituiva all’occhio dell’appassionato d’arte dopo averle dipinte con la premurosa attenzione di chi conosce la fatica di percorrerle - afferma Marcella Fratta, assessore alla Cultura, educazione e istruzione del Comune di Sondrio -. Punzo sfidava i propri confini interiori anche con le ascese sulle cime che lo aiutavano nella riflessione personale e nella comprensione della natura. Apprezziamo molto la pittura di paesaggio che aiuta nel processo di presa di coscienza del ruolo dell’essere umano nell’ambiente e delle sue responsabilità».

«Punzo riesce a tradurre in colore e forma la potenza dei paesaggi montani, esplorando la mutevolezza delle luci, delle ombre e dei riflessi che si rincorrono sui crinali. – commenta da parte sua la Direttrice dei Musei Civici del Comune di Sondrio, Alessandra Baruta – Le sue opere rivelano una fusione tra tradizione e modernità, con una tavolozza che contempla sia i toni delicati dell’alba che quelli profondi del tramonto, offrendo agli spettatori uno sguardo intimo e rispettoso verso la natura. Attraverso la sua arte, Paolo Punzo non solo cattura la bellezza delle montagne lombarde, ma invita tutti noi a riconnetterci con il paesaggio che ci circonda. Le sue tele evocano il fascino di una natura silenziosa e imponente, che si rivela solo a chi riesce ad osservarla con attenzione e rispetto».

Il percorso espositivo è anche l’occasione per una riflessione sul climate change, sviluppata in collaborazione con la Fondazione Lombardia per l’Ambiente (FLA). Sono infatti esposte, in dialogo con le opere del pittore, alcune immagini fotografiche contemporanee realizzate da Alberto Locatelli che ritraggono le medesime cime dipinte, testimoniando l’inesorabile arretramento dei ghiacciai e delle linee delle nevicate: «Questa mostra è un’occasione per ripensare al significato ecologico, economico e culturale che rivestono le montagne per noi tutti e per questo motivo la Fondazione partecipa a questa iniziativa, al fine di incentivare una maggiore consapevolezza su questi temi cruciali», sottolinea il presidente della FLA Matteo Fumagalli.

Ad impreziosire ulteriormente la proposta culturale la contemporanea di una ricca collezione di bronzi e legni “da camera” che spaziano dal 1500 al 1900, riproducenti la fauna che vive nell’arco alpino e molti degli animali che hanno rappresentato per secoli il primo sostentamento delle popolazioni qui insediate: «È una scelta innovativa che tende una volta di più a sottolineare come, quando si parla di montagna, ci si riferisce ad un habitat complesso, dove l’uomo deve imparare a convivere. Per altro, avendolo già sperimentato in altre tappe del percorso espositivo, sarà un’opportunità soprattutto per i più piccoli per accostarsi alla natura attraverso l’arte» conclude Giorgio Cortella. La mostra è stata realizzata con il contributo di Banca Popolare di Sondrio (Main Partner) e di Impresa Rigamonti (Gold Partner). Altri partner sono: Cantina La Spia, Dario Stazzonelli Vignaiolo ed Editoria Grafica Colombo.

Gli orari di apertura della mostra, ad ingresso libero, sono i seguenti: MVSA - Museo Valtellinese di Storia ed Arte (Palazzo Sassi de’ Lavizzari) da martedì a domenica 10.00-13.00 e 14.00-18.00; CAST - il Castello delle Storie di montagna (Castello Masegra) da giovedì a domenica 10.00-13.00 e 14.00-18.00. Informazioni: www.montagnedilombardia.it

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