Cultura e Spettacoli / Morbegno e bassa valle
Mercoledì 19 Luglio 2017
Operazione Lunfardo a Grosio: Alex De Simoni alle radici del tango
Appuntamento domenica 23 ai giardini di Villa Visconti Venosta a Grosio
con una versione “un po’ brunoalpina” del genere
Alex De Simoni, eclettico musicista valtellinese (fondatore, tra le altre cose, di Circoabusivo) è nel programma di AmbriaJazz con il suo nuovo progetto. “Lunfardo”, in calendario domenica 23 a Villa Visconti di Grosio alle 21, in anteprima al Tanino Trio, è una (ri) scoperta interessante di De Simoni, che esplora a modo suo le radici del tango argentino.
Lo aveva fatto, in versione più ortodossa, con “Clandestango”, omaggio a Piazzolla e altri musicisti della scena sudamericana, ma questa volta va alla ricerca di quanto di italiano vi sia nella storia di questo genere . E di lombardo. Secondo alcuni, la parola “lunfardo” deriverebbe proprio da “lombardo” usato nell’accezione di “criminale, canaglia, imbroglione”, appropriata se si pensa agli ambienti in cui ebbe origine il tango. «Allora – si chiede De Simoni - perché non provare ad immaginare quanto di valtellinese ci potrebbe essere nelle radici di questo genere musicale? Briglia sciolta alla fantasia, dunque, ed ecco qui un tango nuovo, chissà se solo sognato o anche ritrovato!».
Di certo si sa che il nome scelto per questo progetto, “lunfardo” è lo stesso del linguaggio nato nei bassifondi di Buenos Aires, un misto di spagnolo, dialetti italiani, francese, usato per scrivere i testi nel tango quasi come un gergo segreto, criminale. E di certo si sa che quello proposto da Alex De Simoni è un tango sgraziato, lontano anni luce dai lustrini, scarno e randagio. «Un tango che si spoglia delle luci delle grandi milonghe per tornare alla Contrada da cui proviene; che fruga nelle proprie vecchie valigie, per trovare il modo di essere nuovo. Un tango un poco “brunoalpino” forse, cantato in un italiano semplice, a volte rozzo, naif, che racconta senza girarci intorno le sue storie di amori, abbandoni, grandi sogni e piccole viltà».
Sono della partita, insieme al cantante e fisarmonicista, altri bravi musicisti come Corrado Stuffo alla chitarra, Luca Zugnoni al contrabbasso, Federico Maio alle percussioni. Lo scenario offerto dai giardini della Villa Visconti Venosta offre poi un contesto estremamente suggestivo ed appropriato ad una musica senza tempo.
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