Oggiono: dopo la Madonna con Bambino di Sant’Agata sarà restaurato il polittico di Marco d’Oggiono

Non solo la tela della Madonna con Bambino, tornata pochi giorni fa nella chiesa di Sant’Agata, a Oggiono. Presto sarà restaurato anche il prezioso polittico di Marco D’Oggiono. Ad annunciarlo il prevosto don Maurizio Mottadelli e il restauratore Eros Zanotti

La tela della Madonna con Bambino, di fine 1600, restaurata e riportata nella chiesa di Sant’Agata - così come la più recente Sant’Agnese opera del malgratese Pasquale Agudio - sono state al centro dell’attenzione di autorità e un folto pubblico. Il top si è raggiunto, però, alla descrizione di quello che accadrà nel 2025, cioè «la manutenzione puntuale del polittico di Marco D’Oggiono», come detto dal prevosto don Maurizio Mottadelli e dal restauratore Eros Zanotti.

L’allievo di Leonardo da Vinci - di cui ricorre il 500esimo della morte - è quotato centinaia di migliaia di euro. Ciò che va arginato sono le «cadute di colore. Ovviamente - è stato sottolineato - verrà presa ogni precauzione, ma le tavole non si possono trasferire in studio, perché il legno è sensibile alle variazioni di umidità. Meglio lavorare lì dove il polittico si trova: sarà l’occasione per una maggiore partecipazione e vicinanza della comunità all’intervento, diretto a tutelare e tramandare un patrimonio culturale che appartiene a tutti».

L’assessore comunale alla Cultura, Giovanni Corti, è tuttavia andato dritto al punto: «Don Giuseppe Beneggi, prevosto di Oggiono dal 1895 - già parroco in Sant’Ambrogio a Milano - sosteneva che non tutte le tavole del polittico siano di Marco D’Oggiono». Per Zanotti «la manutenzione sarà anche il momento della verità, cioè per uno studio attraverso tecniche di diagnostica, per dare risposte e aggiungere qualcosa di nuovo a questo capitolo».

Intanto, molto si è appreso su quanto già restaurato: la tela di Sant’Agnese dell’Agudio non è ad olio e apparteneva probabilmente a una pala d’altare. La Madonna con Bambino è un olio, di un «ignoto maestro, certamente molto capace, che senza ripensamenti sapeva ottenere gli effetti desiderati con una sola passata di colore, poi sfumato, su una tela per giunta sottile (detta “tovagliata”). Dimostra conoscenza e padronanza degli stilemi e, tuttavia - per Zanotti - lo sfondo con uno specchio d’acqua che rimanda al lago, di Annone o il Lario, nonché il mulino o il frantoio sullo sfondo non paiono affatto casuali».

Oltre alle tecniche di restauro applicate per rimediare agli strappi e all’usura sulle due tele, e ai danni del tempo sulle relative cornici, Zanotti ha evidenziato ulteriori risultati ottenuti recentemente restaurando la chiesa di Sant’Agata stessa e facendo affiorare antiche pitture; la chiesa è costruita con pietre risalenti all’età longobarda; per ammirare tutto questo, resterà accessibile fino al 15 dicembre ogni mattina dalle 10 alle 12 e nel pomeriggio dalle 15 alle 17; nell’occasione, sarà anche possibile visitare il nuovo piccolo museo, ricco di oggetti che testimoniano la devozione religiosa dei secoli scorsi. I volontari dell’associazione archeologica “Arcao” accompagneranno i visitatori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA