Cultura e Spettacoli
Venerdì 29 Giugno 2012
Oggi il pianista Paolo Vairo
in concerto a Tremezzo
Stasera, alle 21 (ingresso 15 euro), a Tremezzo, avrà inizio la ventunesima edizione della rassegna "I Venerdì di Villa Carlotta", che si protrarrà sino al 31 agosto, promossa dall'Ente Villa Carlotta, dal Comune di Tremezzo, dall'Unione dei Comuni della Tremezzina e dall'Associazione Internazionale Musica di Comerio. L'onore di dare il "la" a questo evento straordinario spetta al pianista comasco Paolo Vairo, da tempo stabilitosi negli Stati Uniti
L'onore di dare il "la" a questo evento straordinario spetta al pianista comasco Paolo Vairo, da tempo stabilitosi negli Stati Uniti, quindi è un motivo in più per partecipare e rendere pieno merito al nostro musicista.
Eterogeneo il programma: "Toccata in re maggiore BWV 912" di J.S.Bach, "Sonata in do minore, op. 13" ("Patetica") di Beethoven, "Arabeske in do maggiore, op. 18" di Schumann, due "Song-Book" e la "Rhapsody in Blue" di Gershwin.
Nei prossimi concerti si esibiranno Olga Tarasevich (6 luglio), Cinzia Bartoli (13 luglio), Raymond Young (20 luglio), Alberto Lodoletti (27 luglio), Alessandro Gagliardi (3 agosto), Andrea Calvani (10 agosto), Oana Crisu (17 agosto), il duo Cardinale-Magnasco (24 agosto) e il Gaudeamus Quartet con Leohnard Westermayr (31 agosto).
Paolo, quando ha lasciato l'Italia?
Dal 15 agosto 2001. Mi sono trasferito a Philadelphia poiché mi avevano offerto la possibilità di studiare alla Temple University per completare un diploma di livello superiore di "Piano performance", così ho preso questa decisione. Mi sono trovato molto bene e fra un'attività e l'altra mi è capitato di restare lì fino a ora. Tornare in Italia? Ormai credo solo di tanto in tanto e non più stabilmente. La situazione che ho lasciato oltre dieci anni fa è molto cambiata e penso che sia sempre più difficile nel nostro Paese trovare una sistemazione adeguata. Negli Stati Uniti, fra concerti e insegnamento, ho maggiore stabilità.
Unitamente a Walter Krafft, lei è direttore artistico dei "Venerdì di Villa Carlotta". Come si trova in questo ruolo?
È un'esperienza bellissima che si unisce perfettamente con quella concertistica. Richiede tempo e passione, ma dà la possibilità di conoscere altri artisti e creare legami importanti. Fra gli obiettivi che mi sono prefisso con Walter c'è quello di portare avanti il discorso dei giovani e dare loro la possibilità di esibirsi.
Fra l'attività didattica e concertistica quale preferisce?
In un certo senso, una è complementare all'altra. Chiaramente il mio sogno, come quello di ogni musicista, sarebbe dedicarsi anima e corpo al concertismo, ma per ovvie ragioni questo non è sempre possibile. Tuttavia, anche dall'insegnamento si possono trarre esperienze e conoscenze fondamentali.
Qual è l'autore che preferisce suonare?
Sono molto affezionato al periodo classico-romantico della Germania-Austria. Quindi un'epoca piuttosto ampia, ricca di autori essenziali. Comunque amo molto Beethoven e in particolare Schumann, uno dei miei autori preferiti. Il suo modo di comporre, quasi orchestrale anche nelle composizioni pianistiche, è estremamente interessante.
Come affronta lo studio di una nuova composizione?
In maniera molto dettagliata. Divido il brano in molte sezioni poi poco per volta, come un puzzle, le unisco per avere una visione completa della composizione. E' fondamentale leggere con un occhio analitico.
Quali saranno le sue prossime esperienze, anche nell'ambito delle master class?
Quest'anno, con il supporto del College a Philadelphia, ho effettuato una serie di registrazioni video, che sono poi state trasmesse, con successo, da un'emittente televisiva locale. Ho commentato, in guisa di lezione-conferenza, ed eseguito alcuni brani di Schumann e Mozart. Prossimamente andranno in onda quelle dedicate a Bach, Beethoven e Gershwin. Questa estate, per la seconda volta, andrò a San Pietroburgo (Russia) dove terrò alcune master class. Successivamente, in novembre, mi recherò a Taiwan e a Hong Kong dove terrò una serie di concerti, alcune master class e varie lezioni-concerto. Sarà un tour di tre settimane, molto interessante, che potrebbe aprire una nuova porta verso l'Est dove sembra ci siano, al momento, tantissime disponibilità sia a livello artistico sia culturale.
Alberto Cima
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