Cultura e Spettacoli / Lecco città
Giovedì 10 Novembre 2016
Musiche dal Mediterraneo
Viaggi musicali su navi di carta
Lecco: questa sera al Libero Pensiero il progetto del Sabir Ensemble
Repertorio di brani originali e riarrangiamenti di diverse culture del mare
Il Mediterraneo, terra d’incontro, di scambio culturale, di partenze e di arrivi su sponde diverse di terre legate dal “mare nostro”, come dicevano i latini.
Il Mediterraneo ricco bacino anche di tradizioni e stimoli musicali. Da questi punti di partenza nasce il progetto del Sabir Ensemble che con “Su navi di carta” propone un repertorio eterogeneo che ha come filo rosso il Mediterraneo. Di scena stasera al Circolo Libero Pensiero di Lecco (via Calloni 14; dalle 21.30 live a 5 euro, 3 per gli under 30; dalle 20 possibilità di cenare con i musicisti a 15 euro comprensivi di concerto; prenotazioni: 0341.493262).
Una nuova tappa della rassegna “Libero Jazz” che ogni giovedì ospita formazioni jazz, ma anche altro tipo di gruppi accomunati da un afflato caratterizzato dalla libertà espressiva e dall’improvvisazione. Dall’osmosi tra i generi. Questa settimana tocca al Sabir Ensemble di Davide Ferrari (voce, testi, chitarra, percussioni), Alice Marini (violino, voce), Nicolò Pozzi (chitarra, organetto, voce) e Giacomo De Barbieri (fisarmonica, percussioni, voce).
Dietro l’insegna di “Su navi di carta” si muove il progetto di una scaletta eterogenea «di brani originali e riarrangiamenti di canzoni tradizionali delle diverse culture del Mediterraneo», spiega la band anticipando la serata di giovedì a Lecco. Le musiche composte «sulle poesie visionarie del poeta francese Jules Laforgue, le poesie di Davide Ferrari, i suoni magici delle lingue e dei dialetti, i colori degli strumenti tradizionali» accompagneranno il pubblico in un viaggio senza tempo.
Alla riscoperta di idiomi antichi. Parlate dimenticate sotto il peso dei secoli e della storia. Nei testi proposti giovedì, infatti, riecheggiano anche le lingue veneziane, genovesi, spagnole, con influenze arabe, greche, catalane, occitane, turche, siciliane: un mélange di idiomi che va sotto il nome, appunto, di “Sabir”. Il Sabir che s’intrecciava nei porti mediterranei dall’epoca delle crociate fino all’Ottocento. Dalla lingua come rappresentazione (articolata, osmotica, in divenire) del contatto tra i popoli nasce tanta parte del progetto presentato al Libero Pensiero.
Canzoni popolari ispirate alle culture dei Balcani e del Mediterraneo in un viaggio (ideale e anche storico) che mette sotto la lente d’ingrandimento non solo il percorso e l’esperienza, ma anche il soggetto, l’uomo che compie il viaggio stesso.
Spazio quindi ai naviganti e i migranti, agli esiliati e agli uomini soggetti a una diaspora forzata. Ognuno di loro ha dato forma (musicale) al proprio viaggio.
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