Cultura e Spettacoli / Sondrio e cintura
Lunedì 08 Aprile 2019
«Munari e la curiosità di conoscere»
Sondrio, presentata la mostra dedicata a uno dei massimi protagonisti dell’arte, del design e della grafica. Promossa dagli Amici della biblioteca, ha coinvolto undici scuole: «Per conservare lo spirito dell’infanzia».
«Conservare lo spirito dell’infanzia dentro di sé per tutta la vita vuol dire conservare la curiosità di conoscere, il piacere di capire, la voglia di comunicare», scriveva Bruno Munari, uno dei massimi protagonisti dell’arte, del design e della grafica del XX secolo. Nella sala Ligari del palazzo della Provincia, si concretizza e si perpetua lo stimolo munariano con assemblaggi di forme piane che - intersecate - diventano spazio e luce, permettono una fruizione non solo frontale, con “boschi da toccare”, lavori che rappresentano un’oasi sensoriale, opere effimere nate dall’esplorazione della quotidianità.
L’occasione viene dalla mostra “Bruno Munari. Un tributo”, promossa dall’associazione Amici della biblioteca di Sondrio che conclude, in questo modo, la valorizzazione del Fondo Munari della biblioteca Rajna. «A palazzo Muzio, grazie alla disponibilità della Provincia che ringraziamo, troviamo “Creatività in mostra” – ha spiegato la rappresentante dell’associazione, Gianna Baldini - ovvero i laboratori didattici delle undici scuole coinvolte nel progetto: le scuole dell’infanzia Munari di Sondrio, di Ponchiera, Triangia e la scuola dell’infanzia Rodari di Poggiridenti, le scuole primarie Credaro, Ponchiera, Triangia di Sondrio, Bagiotti di Castione, Rodari di Poggi, la scuola secondaria di primo grado Torelli di Sondrio e l’istituto tecnico per geometri De Simoni-Quadrio sezione Cat di Sondrio. Le scuole, dallo scorso ottobre, hanno partecipato al progetto producendo laboratori ispirati alla personalità poliedrica di Munari che era artista, designer, scrittore e maestro. L’input è venuto dal fatto che, dal 2001, in biblioteca è presente il Fondo Munari, inoltre nel 2017 sono corsi i cento anni della nascita di Munari e nel 2018 il ventennale della morte. Abbiamo preso queste date non come pretesto, ma come occasione per parlare di lui, coinvolgere le scuole, la cittadinanza, il museo e le biblioteche. Le scuole si sono dimostrate attente, qui si vedono i risultati che mostrano passione e intensità. Ringrazio la Banca Popolare di Sondrio e Sev per il contributo e gli studenti della sezione Cat Geometri che ci hanno aiutato nell’allestimento della mostra, oltre ad aver partecipato con i loro elaborati».
Una mostra che, secondo l’architetto Leo Guerra, rappresenta benissimo l’eredità di Munari. «Cosa resta di Munari – ha chiesto -? Certo una lampada Falkland si può comprare in qualsiasi negozio di lampade con 250 euro, i libri di Einaudi si acquistano con pochi euro e il suo lavoro è di fruizione museale. Ebbene la vera heritage sta proprio qui: nella capacità degli insegnanti e degli studenti di interpretare un tema d’arte o uno spazio che, filtrato attraverso l’eredità munariana di idee, produce qualcos’altro. Questa mostra brilla di luce nuova e diversa. Mi auguro che, per tutti, questa esperienza di raccolta e creazione di alcuni soggetti noti o non noti, rotoli di carta igienica, sassi del fiume, foglie secche incastonate nel cartone, serva per aprire lo sguardo».
La mostra nella sala Ligari e la sezione del Fondo Munari allestita in biblioteca sono visitabili fino al 27 aprile nei giorni feriali dalle 9 alle 12, dalle 15 alle 18 con ingresso libero. Le scolaresche potranno visitarla anche su prenotazione scrivendo a [email protected].
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