Massimo Bubola a Villa Greppi per Musica Antimafia

Monticello

Sarà il cantautore veneto Massimo Bubola il protagonista di “Musica antimafia 2025”, l’evento organizzato dal Consorzio Brianteo “Villa Greppi” in occasione della “Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”. Il concerto “Tutti assolti”, realizzato grazie alla collaborazione di “Atonga Sound” si svolgerà sabato 22 marzo alle 21 sul palco del Granaio di Villa Greppi, a Monticello Brianza. L’ingresso sarà libero, fino a esaurimento posti. Prossimo ai cinquant’anni di carriera - ha esordito nel 1976 con l’album “Nastro giallo” - Bubola ha attraversato diverse fasi della musica cantautorale italiana. Il suo nome è spesso associato a quello dei tanti cantanti con cui ha collaborato e per cui ha scritto canzoni, nonostante una memorabile produzione composta da oltre venti album originali.

Tra i tanti che hanno beneficiato del talento dell’artista veneto possiamo ricordare Mia Martini, Fiorella Mannoia, Massimo Ranieri, Lucio Dalla e Roberto Vecchioni. Sicuramente la collaborazione più celebre è quella avvenuta tra un Bubola giovanissimo e il monumentale Fabrizio De André, collaborazione che poi riprese negli anni novanta. Legata proprio al tema delle mafie, i due hanno scritto a quattro mani l’immortale “Don Raffaè”, inserita nell’album “Le nuvole”, il penultimo del cantautore genovese.

Il brano racconta il rapporto tra Pasquale Cafiero, “brigadiero” del carcere di Poggio Reale dal 1953, e il fantomatico Don Raffaè - che venne poi identificato nel boss camorrista Raffaele Cutolo, anche se De André non confermò mai - un rapporto servile in cui la guardia offre privilegi al criminale, chiedendo favori personali come l’abito - il vestito gessato marrone che “al maxi-processo eravate ’o cchiù bello” - o un lavoro per il fratello. Proprio su questo brano, in un vecchio articolo scritto sul “Corriere della Sera”, Bubola ricorda «La paura che avevamo, Fabrizio ed io, era di avere troppo calcato la mano. Ma ci sbagliavamo, (...) nel frattempo la realtà dei fatti ha superato notevolmente le nostre fantasie». Bubola ha fotografato con la canzone “Ali Zaza” - storia di un giovane baby-killer, diventato “boss del quartiere” a quindici anni - un altro tema legato alla mafia, quello sulla delinquenza delle gang minorili. La sua canzone, inserita nell’album “Doppio lungo addio” del 1994, a oltre trent’anni di distanza si rivela più attuale che mai; non va poi dimenticata “Tutti Assolti”, brano che dà il titolo al concerto e che punta l’attenzione sulle tante assoluzioni a politici implicati in casi di collusione con organizzazioni criminali. L’esibizione di Bubola sarà anticipata da una cena, a partire dalle 19, nel suggestivo contesto di Villa Greppi con le proposte de “Il Mago dei Fornelli”, create con ingredienti provenienti da piccoli produttori. Le informazioni sul menu sono disponibili sul sito www.villagreppi.it. Prenotazione entro giovedì 20 marzo scrivendo all’indirizzo email [email protected].

© RIPRODUZIONE RISERVATA