Cultura e Spettacoli / Lago
Martedì 11 Febbraio 2014
Mandello, a San Lorenzo
un concerto che fa da lezione
il pianista Michele Santomassimo terrà un concerto-lezione nell’ambito della prima stagione concertistica organizzata, con la direzione artistica di Emanuela Milani
Oggi alle 21 nel Teatro San Lorenzo di Mandello del Lario, il pianista Michele Santomassimo terrà un concerto-lezione nell’ambito della prima stagione concertistica organizzata, con la direzione artistica di Emanuela Milani, dalla Scuola di Musica San Lorenzo.
Il programma di questo quarto appuntamento, intitolato “La sordità di Beethoven e la schizofrenia di Schumann - Quando la malattia non è di ostacolo alla creatività”, prevede un percorso che, passando attraverso alcune opere di questi due autori (la Sonata op. 10 n. 2 in fa maggiore e la Sonata op. 110 in la bemolle maggiore di Beethoven; Carnaval op. 9, Papillon op. 2 e Canti del mattino op. 133 n. 1 di Schumann) consentirà al pianista Santomassimo di mettere a fuoco proprio il rapporto tra la loro malattia e la loro creatività.
La malattia di Beethoven, particolarmente tragica per un musicista, è stata la sordità, malattia che ha vissuto con grande angoscia come si può rilevare da alcuni passaggi di questa lettera-testamento: «... da sei anni mi ha colpito un grave malanno peggiorato per colpa di medici incompetenti [...] sono stato presto obbligato ad appartarmi, a trascorrere la mia vita in solitudine. [...] Come potevo, ahimè, confessare la debolezza di un senso, che in me dovrebbe essere più raffinato che negli altri uomini e che in me un tempo raggiungeva un grado di perfezione massima [...] Con gioia vado incontro alla Morte – se essa venisse prima che io abbia avuta la possibilità di sviluppare tutte le mie qualità artistiche, allora, malgrado la durezza del mio destino, giungerebbe troppo presto [...]. Addio, non dimenticatemi del tutto».
La malattia di Shumann, non meno tragica e curata in modo poco adeguato dai medici, è una malattia che dalla depressione è scivolata nella schizofrenia portandolo alla soglia del suicidio e condizionando il suo rapporto con l’ambiente e le persone (svilupperà delle fobie e si sentirà circondato da angeli e demoni). Eppure, entrambi, non solo ci hanno lasciato un patrimonio inestimabile di musica, ma la loro opera ha condizionato la storia stessa della musica . Allora, la domanda è: qual è il rapporto tra l’arte e la malattia?
Michele Santomassimo si è diplomato a Mantova e perfezionato con Vittorino De Col, a sua volta allievo del grande Arturo Benedetti Michelangeli, e con Eli Perrotta e Chiaralberta Pastorelli. Musicista poliedrico, impegnato oltre che come solista anche in diverse formazioni cameristiche, si è esibito in diverse città italiane e prestigiose sale da concerto all’estero (università musicale e Katolische Hochschule di Graz, in Austria; galleria d’arte Kepzomuvesztek di Nagyganizsa in Ungheria; Church of st. Mary on Paddington Green a Londra in Inghilterra). Dal 2000 è pianista collaboratore al Master class per violino e violoncello che si tiene a Morbegno. L’ingresso al concerto è a offerta libera.
© RIPRODUZIONE RISERVATA