Cultura e Spettacoli / Tirano e Alta valle
Venerdì 06 Luglio 2018
L’energia di Daniele Pigoni che supera i confini
La frontiera come uno spazio di comunicazione per prendere coscienza del proprio io. A Tirano saranno esposte da sabato le “Appartenenze” dell’artista, a cavallo tra Italia e Svizzera.
Una mostra particolare» la definisce l’artista sondriese Daniele Pigoni. Una mostra «per andare oltre, oltre i confini che talvolta impediscono di comunicare storicamente e geologicamente». Una mostra, ancora, in cui le persone del territorio – da una parte e dall’altra – hanno avuto un ruolo attivo, hanno creato una «relazione filtrata da strutture naturali e geologiche».
Gli ominidi e i cementi (e non solo) di Daniele Pigoni celebreranno questo contatto che si esplicita nel titolo della mostra - “Appartenenze - arte oltre il confine” - che sarà allestita dal 7 al 28 luglio a palazzo Foppoli a Tirano in occasione del decimo anniversario per il patrimonio Unesco della Ferrovia retica. L’iniziativa è promossa dall’assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Tirano. E per lo scultore Pigoni è la prima volta a Tirano, peraltro.
La mostra nasce da una riflessione sulla relazione fra le persone, sulla “appartenenza” a una cultura, a un luogo, con l’idea di creare un trait-d’union fra il territorio svizzero e quello italiano attraverso l’arte contemporanea. Dopo il viaggio degli “omini accovacciati” sul treno del Bernina, l’installazione di alcune opere alla stazione ferroviaria di Pontresina, il progetto espositivo si completa ora con la mostra a Tirano di un’ampia sezione, che rappresenta il cuore del progetto e che crea un contrappunto alle opere esposte in Svizzera.
A Tirano saranno in esposizione sculture astratto-figurative in cemento, in buona parte create ad hoc: silhouette di uomini dall’identità indefinita e grandi superfici irregolari monocrome o con interventi di pigmento. La materia inorganica viene impressa e trasformata, resa organica e viva dall’energia dell’artista, il quale interviene nella superficie con materiali misti (legno combusto, cuoio, stoffa, pigmento, ferro ossidato); le opere abitano un limen, un terreno di frontiera, dove la forma manifesta non è che l’impronta di una condizione della mente vigile nel riconoscere i limiti del dualismo corpo/spirito, soggetto/ambiente, scultura/osservatore. E con questa consapevolezza l’artista accompagna il pubblico attento a riconoscere le forme del paesaggio alpino e della frontiera che – fondamentalmente - sono spazi di comunicazione dove prendere coscienza del proprio paesaggio interiore.
Classe 1965, dedito per anni alla arrampicata sportiva, all’inizio degli anni ’90 Daniele Pigoni seguendo «un irrefrenabile richiamo della materia» inizia la sua ricerca artistica, dapprima nel restauro e poi, utilizzando materiali e metodi di lavorazione propri al restauro, dedicandosi alla creazione di opere di grandi dimensioni nate dall’esigenza di rielaborare le esperienze vissute nei numerosi viaggi negli Stati Uniti, in Australia, in Nepal. Dalla sua prima personale nel 2000, Daniele Pigoni ha esposto, in collettive e monografiche, in diverse gallerie e sedi espositive, in Italia e all’estero. Daniele Pigoni tramuta i pensieri di ricerca in materia, impasta i suoi pensieri e dà loro una forma, una sostanza, un contenente e un contenuto. Pensieri che diventano opere in continua evoluzione e trasformazione come avranno modo i visitatori di vedere o conoscere – anche per la prima volta – a Tirano.
Con la mostra “appartenenze”, realizzata dal Comune di Tirano con la collaborazione della Ferrovia retica e del consorzio turistico Valtellina Terziere Superiore, e organizzata anche grazie ad alcune sponsorship «Tirano celebra il primo compleanno del patrimonio transfrontaliero della Ferrovia retica con l’arte, un linguaggio espressivo che per sua natura supera le barriere linguistiche e materiali, esattamente come il treno del Bernina - afferma Sonia Bombardieri, assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Tirano -. L’artista valtellinese Daniele Pigoni espone le sue opere per i visitatori di Tirano e per i viaggiatori del treno rosso e come un filo rosso queste opere uniscono Tirano e Pontresina. In un viaggio alla scoperta dell’arte, del paesaggio e delle culture che distinguono e uniscono Italia e Svizzera».
Resta da sottolineare che si sta realizzando anche un film che racconta l’evento artistico legato a Pigoni avvenuto a Pontresina che proseguirà con la vernice tiranese. Il video sarà presentato in occasione di “Eroico rosso” a settembre. Per quanto riguarda, invece, l’inaugurazione di “Appartenenze”, questa sarà sabato 7 luglio, alle 18, a palazzo Foppoli dove la mostra resterà aperta fino al 28 dal martedì alla domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.
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