Leggermente, tutto esaurito per il giornalista Beppe Severgnini

Editorialista del Corriere della Sera, Severgnini ha presentato il suo ultimo libro, “Socrate, Agata e il futuro. L’arte di invecchiare con filosofia”, da cinque settimane in testa alle classifiche di vendita

Lecco

Tutto esaurito alla Casa dell’Economia a Lecco per Beppe Severgnini, ospite della XVI edizione di Leggermente. Editorialista del Corriere della Sera, Severgnini ha presentato il suo ultimo libro, “Socrate, Agata e il futuro. L’arte di invecchiare con filosofia” (Rizzoli), da cinque settimane in testa alle classifiche di vendita.

In dialogo con la giornalista lecchese Martina Stefanoni, di Radio Popolare, Severgnini è entrato subito nel merito del suo libro, analizzando i segnali che rivelano gli anziani insopportabili: «E’ necessario indossare con eleganza la propria età. Per farlo serve accettare che c’è un tempo per ogni cosa e la generazione dei figli e dei nipoti ha bisogno di spazio e incoraggiamento. Sono tanti i segnali di questa insopportabilità, ne elenco alcuni: l’esibizione del borsello, la guida dell’auto col cappello, il racconto compulsivo della propria vita, l’espressione “ai miei temp”, la convinzione che i giovani distruggeranno il mondo, l’invidia nei confronti dei ragazzi che saltano i tornelli della metro».

Lo stesso giornalista ha peraltro indicato i segni della sua vecchiaia, che ormai stanno emergendo: «Devo ammettere che anch’io soffro i segnali del tempo, ma cerco di affrontarli. Per esempio, vado ancora a sciare ma non mi avventuro su piste per me ormai pericolose. Chi mi dà segnali inequivocabili è la mia schiena e riconosco che certe piccole manie affiorano, come quella di allineare i telecomandi del televisore in un certo modo e sempre allo stesso posto».

Si è poi passati a parlare di Agata, la nipotina di tre anni di Severgnini, che compare nel titolo del libro accanto a Socrate: «Questo libro senza mia nipotina Agata di tre anni sarebbe stato un’altra cosa. Probabilmente avrei scritto un libro sentimentale e dolciastro, di cui nessuno aveva bisogno. Con Agata invece, che da qualche tempo mi rivoluziona la vita, è venuto fuori un libro terapeutico; con lei si ha la netta impressione che il futuro può essere anche rosa e noi nonni possiamo imparare a fare qualche passo indietro. C’è poi Socrate, ovvero un busto del filosofo che avevo portato da Atene dopo le Olimpiadi del 2004. Mi ero persino dimenticato di averlo, era lì in casa, ma nessuno lo guardava nemmeno più. Agata, invece, lo ha rivalutato, gli ha messo in testa un cappuccio di plastica e gli parla. Insieme sono la rappresentazione di un futuro bello e del passato remoto classico».

Altra tematica è stata quella del ricambio generazionale: «Lasciare il posto ai giovani è un buon modo per diventare generosi. Dobbiamo capire che la generosità è terapeutica, ti fa star bene. E’ necessario trovare un ruolo per sé, tenendo presente che non si parla di rinuncia, ma di una progressivo rallentamento. La domanda da farsi è questa: quante persone saranno con noi quando non gli saremo più utili? Le cose per cui verremo ricordati non sono le cariche che abbiamo ricoperto, sono la generosità e la lealtà. Ci sono, poi, l’ironia e l’autoironia, che sono la vera antiruggine per il cervello».

Leggermente continua domenica con due appuntamenti al Palazzo del Commercio a Lecco. Alle ore 17 il giornalista Marco Pacini presenterà il suo libro “Zona critica: esercizi di futuro tra ecologia e tecnologia” (Meltemi Editore). Alle 18.30 sarà lo scrittore Marco Belpoliti, a parlare del suo libro “Nord Nord” (Einaudi). Lunedì 24 marzo alle 10, al Palazzo del Commercio, Ugo Morelli, professore di scienze cognitive, presenterà il libro “Cosa significa essere umani: corpo, cervello e relazione per vivere nel presente”(Raffaello Cortina Editore). Alle 18, al Centro Fatebenefratelli a Valmadrera, Mauro Ceruti sarà protagonista dell’incontro “Siamo sulla stessa barca. Per un’etica planetaria, oltre i recinti e i confini”.

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