Cultura e Spettacoli / Lecco città
Domenica 24 Novembre 2013
Lecco, a teatro nel segno di Fo
Applausi e sala gremita
Un monologo in chiave comica interpretato dall’attrice Faiella - Il pubblico lecchese ha gradito
Dalla parte delle donne, decisamente.
Lo spettacolo, il testo, il fuori programma alla fine del monologo, un bis tratto dal repertorio di Alessandra Faiella, in tema con “Sesso? Grazie, tanto per gradire” di Jacopo Fo, Franca Rame e Dario Fo - spettacolo che ha inaugurato al Sociale la stagione teatrale e in particolare la rassegna Teatro d’Attore - tutto è decisamente interpretato dalla parte delle donne.
Indulgenza
Ma il sesso “forte” è trattato tutto sommato con indulgenza.
Se il testo ha i numeri e i temi per essere tranquillamente annoverato fra i testi teatrali femministi, gli manca però la crudeltà verso il maschio, quel desiderio di castrazione che distingue in generale tanta prosa protagonista dell’altra metà del cielo.
Qui c’è un atteggiamento materno, quello che ha la madre nei confronti del suo piccolo che le confida debolezze e fragilità. Lo incoraggia, gli spiega come fare per ritardare l’atto (il problema dell’adolescente è la rapidità, quasi un lampo), e alla fine brinda con le amiche e i parenti per la felice conclusione della prima vera e completa esperienza del figlio.
Quasi un’accettazione rassegnata dei limiti, delle donne e degli uomini. Ma anche il gusto della battuta e delle situazioni comiche, che trovano nella lezione sull’orgasmo l’apice del breve pezzo, poco più di un’ora di spettacolo, davanti a un pubblico divertito in un teatro praticamente esaurito che ha dimostrato di apprezzare l’interpretazione del monologo.
Alessandra Faiella è in piedi sul tavolo da cucina, dove sta preparando la vellutata di verdura, nei panni di un’insegnante laureata in orgasmo che spiega come si fa, con il respiro e il resto, soprattutto come e quali parole dire per fare contento il “convitato di pietra”. Un crescendo fatto di respiri, gemiti, parole lasciate cadere, del tipo “sei grande”, “ma chi sei”, “mamma” e “Dio” mentre l’altro non si accorge praticamente di niente.
Nessuna allusione
Nessuna volgarità e nessuna allusione, nonostante il testo trattasse di orgasmo, verginità, impotenza, frigidità e anche di punto g.
Niente doppi sensi, che spesso sono alla base della comicità più corriva sul tema del sesso. La scena è decisamente domestica: un tavolo e tante verdure che l’attrice, diretta da Milvia Marigliano, affetta e mette in pentola.
Di tanto in tanto, tra una scenetta e l’altra, la radio presenta lezioni di sesso, a dir poco surreali. L’inizio del pezzo è naturalmente riservato ad Adamo ed Eva, all’Angelo che vola come una poiana e ai rispettivi “diavolo di un demonio” e “inferno”. Con quel che segue.
Da segnalare, infine, uno spettacolo al Teatro delle Società da tutto esaurito, il che fa ben sperare anche per i prossimi appuntamenti.
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